La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha proclamato Sergio Mattarella presidente della Repubblica, con 665 voti, e in Aula è partita una nuova standing ovation di tutti tranne M5S. Mattarella ha sfiorato il quorum dei due terzi, quello che era necessario nelle prime tre votazioni. Il nuovo presidente ha avuto 664 voti, solo nove sotto il quorum dei 673.
“Tra ieri e oggi c’è stato un salto di qualità politico” dice l’ex presidente Giorgio Napolitano, commentando la larga maggioranza di voti ricevuta da Sergio Mattarella. A chi gli domanda se cambia qualcosa nel quadro politico, risponde: “E’ molto difficile dire che c’è di nuovo in una situazione così complessa e articolata”.
RIPERCORRIAMO LA GIORNATA CHE HA PORATO MATTARELLA AL QUIRINALE
(Ore 10.35) E’ in corso nell’Aula della Camera la quarta votazione per eleggere il presidente della Repubblica. E Sergio Mattarella sta per essere eletto Presidente della Repubblica italiana. Da questa votazione il quorum richiesto è la maggioranza assoluta, pari a 505 voti.
La votazione è segreta e per schede. La chiama inizia dai senatori, cui seguiranno i deputati ed i delegati regionali. Ciascun grande elettore, chiamato da un deputato segretario, riceve una scheda e la matita dal commesso, entra in una delle cabine allestite tra il banco della presidenza e quello del governo, e dopo aver espresso il voto la deposita in una delle tre urne. Lo spoglio sarà pubblico alla fine della votazione.
Anche noi su PAPABOYS 3.0 abbiamo seguito in diretta streaming la tornata di votazioni.
(Ore 8.55) Ci siamo, è il giorno di Sergio Mattarella.
Fra poche ore, salvo improbabili colpi di scena, l’Italia avrà un nuovo Presidente della Repubblica. Dopo tre fumate nere, oggi si fa sul serio: il quorum per l’elezione del capo dello Stato si abbassa da 673 a 505. Sulla carta il giudice della Consulta ha circa 630 voti: 444 del Pd, 33 di Sel, 32 di Scelta civica, 13 dei Popolari per l’Italia, 75 di Ncd e Udc e una trentina delle Autonomie. In casa Pd ieri si calcolava nel 10% la percentuale “fisiologica” di franchi tiratori. Ma voti a Mattarella potrebbero anche arrivare dalle file di Forza Italia.
La svolta è maturata ieri in serata, dopo la terza fumata nera. Prima una girandola d’incontri (tra cui un faccia a faccia tra Renzi e Alfano ), poi l’appello del premier alle altre forze politiche per «la più ampia convergenza» per eleggere «una personalità autorevole e stimata da tutti». È il segnale chiesto da Ncd, una mano tesa per uscire dall’angolo dopo il muoro contro muro. In serata Alfano, dopo aver sentito anche Berlusconi, cambia idea: Area popolare (Ncd + Udc) non lascerà la scheda bianca, voterà Mattarella. Decisione formalizzata nell’assemblea dei grandi elettori di stamattina.
Anche Scelta civica e i Popolari per l’Italia hanno dato via libera su Mattarella. Per Forza Italia la tentazione di uscire dall’Aula sembra archiviata. L’indicazione ufficiale è quella di votare scheda bianca.
(aggiornamento ore 13.54)
IL VIDEO DELLA TERZA VOTAZIONE