Matteo Salvini annuncia a sorpresa che sarà ricevuto da Papa Francesco. «Probabilmente avrò l’onore di incontrarlo questa settimana, è motivo di gioia», ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, parlando all’emittente privata TeleLombardia. Sui numerosi appelli all’accoglienza e al rispetto dei migranti formulati dal Papa, il leder della Lega dice che il Papa «giustamente parla alle anime, parla del bene supremo di tutti. Noi che siamo più piccoli ai rifugiati garantiamo i diritti, ma a coloro che non scappano dalla guerra diciamo che non c’è posto».
Dopo le polemiche di questi giorni sul respingimento della nave Aquarius, accolta poi nel porto di Valencia, e in generale sulla questione migratoria, il titolare del Viminale annuncia poi l’apertura di un nuovo fronte, quello – peraltro più volte annunciato – dei rom.
«Al ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos». Salvini ha parlato di una «ricognizione» sui rom in Italia, ossia rifare «quello che fu definito il censimento, facciamo un’anagrafe«.
Per Salvini, poi, gli stranieri irregolari andranno «espulsi» con accordi fra Stati, ma «i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa». Per quanto riguarda Milano, Salvini si mette a disposizione del sindaco Sala, «per alcuni sgomberi in alcuni quartieri popolari: penso a San Siro, a via Bolla, a Gratosoglio, penso a interventi su campi rom».
Per quanto riguarda gli effetti europei della decisione di chiudere i porti alla nave dell’ong Sos Mediterranee con 629 migranti a bordo Salvini non nasconde la soddisfazione: «Finalmente l’Italia è ascoltata in Europa e finalmente tutti dicono che l’Italia non può rimanere sola e bisogna controllare le frontiere. Bene». Ma incassa le critiche del Garante per i detenuti sulle sue parole sulla “pacchia finita” per i migranti. «Non si può dire che queste sono solo battute soprattutto quando provengono da istituzioni, perché queste diventano costruttori culturali», ha detto Mauro Palma in un’intervista a InBlu Radio, network delle radio cattoliche della Cei. E «la responsabilità di costruire culture di negazione dell’umanità dell’altra persona è una responsabilità molto grave», conclude Palma.
Fonte www.avvenire.it