Max Gallo sarà ricordato come storico, giornalista, romanziere, uomo politico, accademico… ma anche come cattolico. Eppure, colui che fu un comunista militante fino alla morte di Stalin, prima di evolvere verso la sinistra moderata e poi verso il sovranismo, fu per molto tempo lontano da Dio. Cresciuto in una famiglia non praticamente, solo la sua nonna italiana andava ancora regolarmente in chiesa.
Il suo ritorno a Dio si svolge in due tappe, separate l’una dall’altra di circa trent’anni. La prima, tragica, risale al 1972 e al suicidio di sua figlia Mathilde, sedicenne. Devastato, racconterà più tardi di essersi rifugiato nella prima chiesa trovata – era Saint-Sulpice, nel cuore di Parigi. Caduto in ginocchio, le preghiere che aveva vagamente appreso nell’infanzia riaffiorarono immediatamente sulle sue labbra. La convinzione dell’esistenza di Dio s’impadronì allora di lui: fu una certezza. Eppure, poco dopo questa rivelazione – ferito a morte da quel lutto, di cui s’imputava la responsabilità – Max Gallo si sforzò di evacuare Dio dal proprio spirito.
Circa tre decadi più tardi, il 22 ottobre 2001, è di ritorno a Saint-Sulpice per assistere al battesimo del figlio di un amico. Le parole del domenicano che officia il sacramento gli vanno dritte al cuore. Sconvolto, gli occhi bagnati di lacrime, si allontana dal battistero dal termine della cerimonia e si eclissa nella navata per assorbire questo vero e proprio choc spirituale. Il prete finì per raggiungerlo. I due uomini conversarono fino al calare della notte. Poi entrambi cadono lentamente in ginocchio e Max Gallo si mette a pregare per la prima volta dalla morte di Mathilde. La fede non lo avrebbe più abbandonato. Max Gallo aveva raccontato questa esperienza nel prologo della sua trilogia romanzesca Les Chrétiens.
Il messaggio di Cristo è al contempo un messaggio d’amore e di fraternità e un appello alla responsabilità individuale. Egli invita ciascuno di noi a scegliere di essere Giuda o Pietro.
Prier, 16 dicembre 2010
Mi rifiuto di ammettere che la vita, con tutta la carica di affettività che si dà e si riceve, possa essere bruscamente annichilita dalla morte.
France Catholique, 25 ottobre 2002
Credo che il cattolicesimo abbia giocato un ruolo decisivo nella genesi della storia francese. Però, per me, il battesimo di Clodoveo [496 d.C.: la data di nascita convenzionale del “cattolicesimo in Francia” N.d.T.] rappresenta al contempo l’origine della laicità, con la separazione tra il potere religioso – Remigio, vescovo di Reims – e il potere temporale.
Le Point, 14 luglio 2011
Fonte it.aleteia.org
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