Aveva compiuto 15 anni da qualche mese, il 28 maggio, Maya Gargiulo. Al suo profilo Facebook affidava i sogni e le piccole ingenuità di una adolescente poco più che bambina. «Sono piccola perché quando mangio il gelato mi sporco ancora il naso. Piccola perché credo ancora nell’amore. Piccola perché credo ancora al valore dell’abbraccio», scriveva.
Maya non potrà più mangiare il gelato, innamorarsi, abbracciare qualcuno. L’altra notte, intorno all’una, è stata travolta e uccisa da un’auto nella centralissima Piazza Carlo III, a pochi metri dall’Albergo dei Poveri. Un’area della città ben illuminata e molto frequentata anche a quell’ora di notte. Stava attraversando la piazza in compagnia di un’amica quattordicenne anche lei investita, ma non in modo altrettanto tragico: è finita in ospedale con una gamba destra rotta, ne avrà per 30 giorni.
La dinamica dell’incidente è ora al vaglio della polizia municipale. Per quello che si è riuscito a ricostruire, le due ragazze – che abitano nella vicina Calata Capodichino – stavano tornando a casa dopo aver trascorso la serata in compagnia degli amici negli chalet della piazza. Un’auto, una Smart Forfour, guidata da un 21enne, arriva a tutta velocità e le colpisce in pieno, senza neppure frenare. È un urto terribile: Maya sfonda il parabrezza dell’auto e viene sbalzata in aria, finendo con la testa contro lo spartitraffico della rotatoria che si trova al centro di Piazza Carlo III. Si capisce subito che per lei non c’è più nulla da fare, muore all’istante e i sanitari del 118 non possono fare altro che constatarne il decesso.
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La Municipale interviene subito e interroga il giovane guidatore sotto choc. «Non mi sono neppure accorto della loro presenza», dice l’investitore che viaggiava con la fidanzata. Vengono acquisiti i filmati delle numerose telecamere di sorveglianza della zona da cui si desume che l’auto andava a velocità sostenuta e ha travolto le ragazzine senza neppure tentare di frenare. Il giovane alla guida della Smart, che si è fermato ad allertare i soccorsi, è stato sottoposto ai test per rilevare la presenza di alcool o droga.
Ha fatto il giro della Rete una frase che la ragazzina aveva postato un anno fa: «Non sono quel tipo di ragazza che ti dice ‘portami a ballare’. Ma ‘portami a vedere una tua partita’ e dedicami un tuo gol». Una storia che sembra avere tristi analogie con l’investimento di Camilla e Gaia, le due sedicenni travolte nei pressi di Ponte Milvio a Roma nel dicembre 2019
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I risultati saranno noti nei prossimi giorni, al momento gli è stata ritirata la patente. È indagato con l’accusa di omicidio stradale. Poche ore dopo sul selciato di Piazza Carlo III vengono portati fiori, lumini e peluche da parte dei suoi amici. Scene strazianti, tante le lacrime delle compagne di scuola e di quartiere che ricordano Maya come una ragazza volitiva, spiritosa ed estroversa, appassionata di calcio. Era componente di una squadra femminile e postava i video dei suoi palleggi, in pantaloncini corti e scarpette.
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