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Medio Oriente, una nottata di razzi di Hamas contro Israele

602-408-20140707_073752_D121DD37GERUSALEMME – Hamas ha sparato una raffica di razzi contro diverse città israeliane. Lo riferisce la televisione di Stato. Le esplosioni sono state avvertite nel Sud di Israele ad AshdodGhederaNetivotKiryatMalachi e Kiryat Gat. In alcuni casi le batterie di difesa Iron Dome sono riuscite a intercettare i razzi. Non si ha notizia di vittime. LeBrigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno rivendicato l’intensa azione. A riflerirlo il Tgcom di questa sera.

Il Consiglio di difesa israeliano ha deciso un graduale incremento dei raid aerei su Gaza finché prosegue il lancio di razzi (50 da stamattina e decine in serata, secondo il portavoce militare) e ilrichiamo di 1.500 riservisti, pur escludendo al momento un’operazione terrestre nella Striscia.  Prima delle ultime scelte, tuttavia, il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, leader del partito di destra nazionalista “Israel Beitenu”, ha annunciato la rottura del patto elettorale con il Likud del premier Benyiamin Netanyahu. Resterà al governo, ma in una conferenza stampa Lieberman ha parlato di “divergenze di opinioni profonde”.  E sono in molti a giurare che l’attuale maggioranza potrebbe avere il tempo contato. Anche perché Lieberman non è il solo a non condividere la linea, ritenuta morbida, di Netanayhu nei confronti della Striscia. Lo stesso ha detto nei giorni scorsi NaftaliBennett, ministro dell’economia e leader di “Focolare ebraico”, vicino ai coloni.

Da Gaza – su cui Israele ha intensificato i raid aerei anche con l’uso di droni e dove oggi si contano 9 miliziani di Hamas uccisi (di cui sette in un tunnel sotterraneo e su cui ci sono ricostruzioni diverse riguardo alle responsabilità) – la fazione islamica ha detto che “la Resistenza è pronta a tutto”. Se Israele vuole ripristinare le tregua ai bordi tra Gaza e Israele – ha riferito una fonte all’Ansa – deve liberare “gli 800 palestinesi arrestati in Cisgiordania” a seguito del rapimento dei tre ragazzi ebrei.  Secondo fonti israeliane, la loro cifra sarebbe invece di 400-500 e fra questi sono inclusi 50 membri di Hamas rilasciati due anni fa, nel contesto di uno scambio di prigionieri fra Israele e la fazione islamica.

L’Egitto – che fino a pochi giorni fa avrebbe tentato una mediazione fra le parti – oggi, per bocca del ministero degli Esteri, ha condannato i raid di Israele su Gaza e ha chiesto un stop degli “attacchi vendicativi” e della “punizione collettiva”.  Il problema segnalato da molti osservatori e rafforzato da fonti locali nella Striscia è chi effettivamente ha il comando a Gaza visto il vuoto politico dato dalle dimissioni di Ismail Haniyeh e il silenzio mantenuto dal “governo di riconciliazione nazionale” di Rami Hamdallah che in teoria dovrebbe avere la giurisdizione su Gaza.

Per questo osservatori locali ipotizzano che gli ordini di attacco al Sud di Israele siano stati impartiti da una istituzione “sfuggente” di Hamas:il Majlis a-Shura, un’assemblea di indirizzamento politico-ideologico composta in parte da personalità pubbliche di Hamas e in parte da esponenti in clandestinità.  Non a caso l’esercito ha dato istruzioni ai residenti delle comunità vicino a Gaza di essere sempre a 15 secondi di tempo dai rifugi. Per gli abitanti delle aree che sono a 40 chilometri dalla Striscia, comprese le città di Ashkelon e Beersheva, l’ordine è di annullare tutte le manifestazioni con tante persone. Inoltre saranno aperte solo le scuole che hanno aree protette.

Secondo una fonte ufficiale, quella di queste giorni è la peggiore crisi vissuta recentemente da Israele, in cui si sommano lo scontro con Gaza e la vicenda del ragazzo palestinese arso vivo a Gerusalemme, per la quale oggi hanno ammesso le prime responsabilità tre dei sei ebrei sospettati dell’omicidio. Ma anche la caccia agli assassini dei tre ragazzi ebrei uccisi a Hebron in Cisgiordania. E non ultima l’ondata di incidenti che si sono verificati oltre che a Gerusalemme anche in altre città arabe di Israele. Oggi Netanyahu – e anche Peres – ha telefonato al padre del ragazzo palestinese per testimonargli “lo shock dei cittadini israeliani e suo”. “Un assassinio – ha detto – spregevole e inaccettabile per ogni persona”.

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