Medjugorje: “Apritevi nella preghiera; rinnovate la preghiera nelle vostre famiglie.”
Continuiamo il viaggio nella storia delle apparizioni, dei messaggi e dei commenti degli esperti, riscoprendo di giorno in giorno alcuni passaggi fondamentali.
Oggi riprendiamo da “Eco di Medjugorje” (era il Marzo-Aprile 1999 ndr) don Angelo, storico redattore della rivista, e la sua meditazione sul messaggio che la Madonna aveva dato, in quel tempo, riguardo l’importanza della preghiera in famiglia. Oggi più che mai attuale.
«Cari figli, vi invito di nuovo alla preghiera; non avete la scusa di dover lavorare di più, perché la natura dorme ancora un sonno profondo. Apritevi nella preghiera; rinnovate la preghiera nelle vostre famiglie.
Mettete la Sacra Scrittura in un luogo visibile nelle vostre famiglie, leggetela, meditate e imparate come Dio ama il suo popolo. Il suo amore si mostra anche nei tempi odierni, perché manda me per invitarvi al cammino della salvezza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Messaggio del 25 gennaio 1999
Apritevi a Dio e rinnovate la preghiera in famiglia Nel rinnovato invito alla preghiera, Maria si rivolge soprattutto alla sua parrocchia agricola e, ripetendo i richiami degli inizi, quando la gente d’inverno riempiva la Chiesa nelle messe serali, osserva:
“ora non potete avere la scusa di dover lavorare nei campi perché la natura dorme ancora un sonno profondo.
Verrebbe da chiedersi: allora saremmo dispensati dal pregare quando fossimo presi dal molto lavoro? Tutt’altro. Agli stessi uomini e donne della parrocchia Lei diceva il 30.5.85: che la preghiera, cari figli, sia nutrimento quotidiano per voi, soprattutto in questi giorni, in cui il lavoro dei campi vi affatica a tal punto da non poter pregare col cuore.
Pregate, e così potrete superare ogni stanchezza. La preghiera sarà per voi gioia e riposo. E’ chiaro, e questo la Madonna non lo dice solo per loro. Ella comprende la nostra fatica, ma ci dona anche il mezzo per superarla e avere gioia e riposo.
Apritevi nella preghiera. Vuol dire che quando si prega si può rimanere chiusi a Dio e aperti solo ai nostri pensieri, cioè pregare con la bocca e non con il cuore. E’ necessario prima della preghiera invocare lo Spirito Santo perché svuoti il cuore dalle cose nostre e lo riempia di sé per poter incontrare Dio.
Se poi tra noi e Dio sembra esserci un muro invalicabile, bisogna insistere nell’invocazione. Questo è segno che il cuore vuole aprirsi a Lui. Dio vuol provare se tu lo vuoi davvero: se vede che tu lo cerchi, Egli arriva.
Aprirsi a Dio vuol dire avere a cuore di conoscere la sua volontà e non mettergli davanti la nostra o i nostri problemi per averne una soluzione. Egli vuole il nostro cuore per riempirlo di sé.
Circa i nostri problemi ci ha detto: cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, il resto vi sarà dato in sovrappiù (Mt 6,33), gettando in Lui ogni preoccupazione perché Egli ha cura di voi (1Pt 5,7).
Ma questa apertura non è solo per il tempo della preghiera: è apertura a Dio perché entri nella nostra vita e la conduca Lui, secondo il suo volere. E’ proprio vero che la preghiera comincia dopo aver pregato entrando in un rapporto nuovo con Dio, nell’attenzione a fare la sua volontà.
Rinnovate la preghiera nelle vostre famiglie: quante volte l’ha ripetuto! La famiglia si salva e rimane unita con la preghiera, perché se i membri della famiglia si confrontano con Dio, non ci possono rimanere disordini.
Ma perché dice: rinnovate? Perché occorre riprendere la preghiera se si è abbandonata; o, forse meglio, renderla nuova con un rinnovato impegno, come la cosa più importante, in modo che non ristagni nell’abitudine, nella routine.
Maria ha chiesto altrove di renderla attiva con il contributo e l’ispirazione dei singoli, facendo spazio, per es. a un piccolo esame di coscienza, a un pensiero suggerito dalla Parola di Dio, a preghiere di intercessione per i bisogni propri e degli altri.
Poi ripete – e sembra dire “al posto della televisione”-
di mettere la Sacra Scrittura in un luogo visibile, leggerla e meditare. In questa maniera è chiara la scelta fatta dalla famiglia: che l’uomo vive di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (Mt 4,4) e non delle vanità e modelli vuoti da cui ogni giorno siamo sommersi.
Così imparerete come Dio ama il suo popolo.
Dobbiamo averlo sempre presente, altrimenti non sappiamo perché si vive! Questa è la verità sull’uomo che la Parola di Dio ci rivela: Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito (Gv 3,16).
Ed è chiaro dalle parole del messaggio che in ogni pagina della Scrittura, che si legge in famiglia, è nascosto questo amore, anche se a prima vista non sembra: solo gli occhi della fede illuminati dallo Spirito, lo possono comprendere.
Ed ora, nella continuità dello stesso amore, Dio ci manda sua Madre: nel tempo presente manda Me per invitarvi alla via della salvezza. Vuol dire che Dio, come ultima prova del suo infinito amore, in linea con la missione del Figlio, ci manda Maria.
Si può allora prendere alla leggera un tal dono di amore e tener chiusi gli occhi di fronte ai prodigi che le sue apparizioni hanno già compiuto nei cuori?
don Angelo