Ieri la vicenda di Medjugorje compiva trentaquattro anni e all’approssimarsi di quello che sembra essere il pronunciamento ufficiale della chiesa, giornalisti, network e blog diffondevano la voce che se il pronunciamento fosse stato negativo si sarebbe rischiato lo scisma. Perchè si usano queste parole? Se sei credente e cattolico, perché non taci e semmai inviti alla preghiera e all’unità col Papa? Se credi davvero che la chiesa malridotta sia stata rimessa in piedi dalla Madonna che appare in una piccolissima e povera località della Bosnia, perché non mostrarti “figlio della pace” e approfittarne per farti pervadere un po’ di più da quella Pace di cui Maria è Regina? Ci sarà tempo per esprimere pareri e desiderata. Per ora, non solo non si conoscono le decisioni del Papa nè le eventuali motivazioni, ma neppure si sa quando ci saranno. Attendiamo. Perché non riusciamo a stare uniti almeno il tempo di un’attesa? Ascoltiamo la decisione del Papa e poi diremo: anzi pregheremo e poi diremo.
Una delle frasi che più rimbalzano è quella di Casa Santa Marta di pochi giorni fa, quando il Papa diceva “la Madonna non manda emissari”. Noi invece invece mandiamo veline ai giornali sperando che arrivino sui tavoli di chi deve decidere. La chiesa non ha dinamiche politiche, partitiche. Uno scisma è una cosa seria, dolorosa, non bisogna neanche pronunciarne la parola. Quando una moglie dice al marito che se le cose non cambiano se ne va di casa, dice un cosa brutta: una di quelle che non si devono dire. Uno scisma non è come cambiare posto a Montecitorio. Non è da buoni cristiani, non è da cristiani, dire a Pietro che non si rende per bene conto di cosa sta succedendo nella barca e lo si avvisa di cosa si deve portare in barca per il bene del suo gregge. In barca, quando c’è da prendere una decisione, comanda uno e tutti obbediscono, se no ci rovesciamo tutti. Ripeto: aspettiamo, attendiamo, preghiamo, restiamo uniti, ascoltiamo. Il Papa ci chiede di stare con Lui come quando da bambini papà ci faceva attendere fuori dalla stanza dei grandi e lui invece entrava a sentire cosa era successo perché poi si doveva decidere. Essere come bambini, essere come pecore non è difficile nel momento che lo predichiamo agli altri ma è difficile quando siamo noi che dobbiamo attendere fuori le decisioni di chi ci è padre. Il Papa sta decidendo. Attendiamo che torni a dirci cosa fare e dove andare e poi rifletteremo e commenteremo. Uniti. Ancora più cosa buona lasciare al proprio padre le decisioni che a lui competono, quasi mai piccole.
Perchè?
Perchè è così che si ama, si rispetta e, più prosaicamente, è così che si fa con le persone e con il loro “lavoro”. Lo si rispetta. Le si rispetta. Nessuna pressione indebita.
È così delicato l’equilibrio degli animi e delle menti nell’attesa. Lo sappiamo quando aspettiamo una diagnosi importante per la nostra salute. È meglio sapere cosa abbiamo piuttosto che rimanere nell’incertezza degli esiti di esami e visite. È meglio leggere nero su bianco un responso che scrutare il volto del dottore in attesa che parli o scriva. Siamo in un momento così: taciamo, preghiamo, e rimaniamo uniti.
Di Don Mauro Leonardi
Articolo tratto da IlSussidiario.net
Personalmente non so se le apparizioni sono vere o artefatte e neppure mi preoccupo di convincermene; so che la fede ha anche queste manifestazioni permesse e volute da Dio, e questo mi da gioia.
Far soldi con la fede e la credenza popolare non è mai stata la prerogativa dei santi e dei veri emissari di Dio. Che il Signore cerchi di convertire tutti utilizzando la santissima Vergine Maria non mi fa meraviglia, l’ultimo profeta è stato San Giovanni Battista, quindi che sia La Madre di Dio e dell’umanità redenta a portare la consolazione e l’invito ad amare il Signore ed a sceglierlo per la nostra salvezza non stupisce. Fa meraviglia che ci si danni l’anima per sostenere queste apparizioni o per contrastarle, e non ci si batta il petto e si faccia penitenza e riparazione per le bestemmie, le profanazioni della Santissima Eucaristia, del timor di Dio che non c’è o non c’è abbastanza. Per questo povero creato che stiamo provando a rovinare, per i poveri che non hanno cibo e medicine, per lo spreco o di ogni ben di Dio, e tutto il bene che potevamo fare e non abbiamo fatto, e neppure ci simo pentiti.
Anche Padre pio è stato provato dalla Chiesa, e che prove, ma se ora è santo non è perché ha mandato all’inferno i suoi accusatori, ma proprio perché, pur con indicibile dolore li ha rispettati ed ha loro ubbidito. Se i frutti non sono quelli delle Beatitudini evangeliche, difficilmente la Chiesa ed anche io potremo credere santamente a queste rivelazioni private.
Il demonio, origine e causa di ogni male, come dice il potente rito liberatorio del sacramento del santo Battesimo, se la ride di gusto e si fa più forte, per tutto questo vociare, dividerci e in alcuni casi, persino odiarsi.
Obbedienza e carità sono due caratteristiche che mancano al principe del mondo, ed ai suoi dominati, così come sono basilari per la santità dei figli di Dio.
Il peccato è fuori e dentro di noi, ma fuori e dentro di noi c’è pure il Signore, che a differenza del maligno non si impone, non lusinga, non inganna, ma attende di essere accolto ed amato, affinché possa agire in noi e per noi.
Attendiamo fedeli al Signore e a Maria tutti i pronunciamenti della Chiesa e stiamo nella pace, anche perché Maria, è colei che tiene tutto nel suo Cuore ed essendo la Beata Madre di Dio, non ci abbandonerà mai nell’insicurezza.
Gesù, pensaci Tu! Per Mariam ad Jesum.
fra’ gianni
Sono stata a Medjugorje 4 anni fa. Si sente una grande pace e si torna con una grande forza. Dove c’è un crocifisso e un rosario per me c’è la Madre di tutti. Appare non appare è poco rilevante. A medjugorie si prega la Vergine Maria come la si prega ovunque. Papa Francesco prenderà la giusta decisione come di sicuro vorrà la Madre, perché sono certa la nostra Madre Celeste guiderà sempre i passi del nostro papa.