Recentemente insieme a mia moglie Laura, ho compiuto un pellegrinaggio a Medjugorje. Con il filtro della mia sensibilità di geografo e naturalista, attento al mondo che ci circonda, desidero condividere una delle numerose riflessioni che questo cammino ha suscitato nel mio cuore.
Nelle tre principali apparizioni degli ultimi 150 anni Maria Santissima ha scelto come scenario degli ambienti carsici.
Sono carsici tutti quei rilievi le cui rocce sono solubili (le rocce solubili più comuni sono i calcari, composti da carbonato di calcio) e in cui quindi l’acqua è in grado di allargare le fessure della roccia e di penetrare al suo interno, originando una circolazione di tipo sotterraneo.
Nei rilievi carsici, oltre ad un mondo superficiale illuminato dal sole, ce n’è uno sotterraneo, ricco di grotte e di acque.
Se l’uomo, analogamente ad una montagna carsica, si apre alla Parola di Dio facendola penetrare al suo interno, si lascia “disincrostare” dal peccato e trasformare in creatura nuova.
A Lourdes, nel 1858, Maria Santissima è apparsa in una piccola grotta sorgente, come per indicarci la vera Sorgente della grazia, che è il suo Figlio, il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, e per portarci a Lui.
Lei, in quanto Immacolata, ci può condurre direttamente nel profondo del cuore del Dio Incarnato.
A Fatima, nel 1917, Maria Santissima è apparsa in una grande dolina, che è la conca chiusa che raccoglie l’acqua e la fa convergere verso il centro, come per dirci che Lei ci vuole raccogliere attorno a sé, come una “chioccia con i suoi pulcini”.
Ci invita invita a lasciarci irrorare dall’acqua che viene dall’alto e trascinare verso il Centro, il suo Figlio, il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
A Medjugorje, invece, nel 1981, Maria Santissima è apparsa in un campo di karren, una sorta di deserto di pietra. I karren sono le rocce corrose dall’acqua, dapprima mascherate al di sotto di una copertura di suolo (karren di tipo coperto) e quindi, se il suolo viene eroso, esposte direttamente all’esterno.
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Maria Santissima ci dice: con il vostro peccato state riducendo il mondo in un deserto, un’arida pietraia che non è più in grado di sostenervi.
Ttuttavia, se vi avvicinate a me e, tramite me, a mio Figlio, non avrete nulla da temere; il deserto si tramuterà per voi in giardino, il giardino della pace tra di voi e con l’Altissimo, il giardino in cui io e mio Figlio vi condurremo per mano fino alla salvezza.
A Medjugorje, accostandosi a Maria con il cuore, si avverte come questo deserto impervio ed arido diventi veramente un giardino che trasmette gioia e pace.
A Medjugorje, pur rifuggendo istintivamente la ressa e la folla, ho sperimentato come il mischiarsi con la folla dei pellegrini, l’intrufolarsi negli angusti spazi della chiesa superaffollata, non crei disagio ma comunione e gioia.
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Sia benedetto il Signore Nostro Gesù Cristo e Maria Immacolata, Madre di Dio,
Regina dell’Universo, e, per dono dell’Altissimo, anche sollecita Madre nostra, che continua ad attirarci a sé e al suo Figlio e Fratello nostro, il Dio uno e Trino.
di Ugo Sauro
Fonte: Eco di Medjugorje n.ro 191
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