Siamo alle porta dell’Avvento, apriamola perché siamo stati invitati ad entrare. Non fermiamoci sulla soglia a guardare, e nemmeno giriamo al largo.
Entrare nell’Avvento vuol dire cominciare ad aspettare con desiderio, con passione. Vuol dire: desiderare che l’oggetto del nostro amore riempia le nostre ore di attesa, i nostri palpiti, e ci suggerisca tante iniziative per preparargli regali e cose che a lui fanno piacere.
Un’attesa che è continuo movimento, azione, cammino verso il Dio che si fa Bambino; verso la Madre che ci dona quel figlio. La fantasia spirituale ci saprà suggerire cosa fare di buono. Intanto vediamo, cosa il Cielo ci ha fatto trovare ieri, giorno di vigilia dell’Avvento.
Alla vigilia del Natale del 2017 Maria ci aveva lasciato da Medjugorje un messaggio intenso, delicato e incoraggiante. Lo riportiamo, integralmente, affinchè ognuno di noi, lo possa custodire nel proprio cuore.
Tre erano stati gli argomenti del messaggio della Madonna: la Santità, le Rose e la Preghiera.
“Cari figli, mi rivolgo a voi come vostra Madre, la Madre dei giusti, la Madre di coloro che amano e soffrono, la Madre dei santi. Figli miei, anche voi potete essere santi: dipende da voi. Santi sono coloro che amano immensamente il Padre Celeste, coloro che lo amano al di sopra di tutto. Perciò, figli miei, cercate di essere sempre migliori. Se cercate di essere buoni, potete essere santi, anche se non pensate questo di voi. Se pensate di essere buoni, non siete umili e la superbia vi allontana dalla santità.
In questo mondo inquieto, colmo di minacce, le vostre mani, apostoli del mio amore, dovrebbero essere tese in preghiera e misericordia. A me, figli miei, regalate il Rosario, le rose che tanto amo! Le mie rose sono le vostre preghiere dette col cuore, e non soltanto recitate con le labbra. Le mie rose sono le vostre opere di preghiera, di fede e di amore. Quando era piccolo, mio Figlio mi diceva che i miei figli sarebbero stati numerosi e che mi avrebbero portato molte rose. Io non capivo, ora so che siete voi quei figli, che mi portate rose quando amate mio Figlio al di sopra di tutto, quando pregate col cuore, quando aiutate i più poveri. Queste sono le mie rose! Questa è la fede, che fa sì che tutto nella vita si faccia per amore; che non si conosca la superbia; che si perdoni sempre con prontezza, senza mai giudicare e cercando sempre di comprendere il proprio fratello.
Perciò, apostoli del mio amore, pregate per coloro che non sanno amare, per coloro che non vi amano, per coloro che vi hanno fatto del male, per coloro che non hanno conosciuto l’amore di mio Figlio. Figli miei, vi chiedo questo, perché ricordate: pregare significa amare e perdonare. Vi ringrazio!”.
Con questa immagine di Gesù bambino che si rivolge alla Sua e nostra Mamma Maria, incamminiamoci in questo periodo di Avvento immininete.
Accogliamo le Sue parole con animo aperto alla vera Fede:
Poniamoci in questo Avvento lo spirito di vera preghiera, e rileggiamo queste parole della Gospa che da Medjugorje risuonano il tutto il mondo:
Ad accompagnarci in questi giorni di Avvento, c’è la Parola del Signore: quella lettura che la Liturgia del giorno ci propone.
Appropriamoci di quanto ci viene offerto e lasciamo riempire le nostre vene, il nostro tessuto spirituale di questo nutrimento, che ci aiuterà a disporci in una attesa vera, sentita, del Signore.
E sarà un bel Avvento! Infatti, la bellezza della nostra vita non consiste nei successi o nel numero di città visitate, ma starà nelle nostre attese, che sono la linfa delle nostre giornate. Chi attende, arriva a qualcosa.
Per noi vale ancora di più, perché attendiamo “Qualcuno”: un Dio che si fa piccolo, prendendo spoglie umane.
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