Oggi vogliamo proporvi la lettura di una testimonianza (durante un incontro di preghiera) del veggente di Medjugorje Ivan. Il racconto è con le sue parole.
Un saluto cordiale a tutti voi all’inizio di questo incontro. Sono molto felice e gioioso di poter essere qui con voi oggi e poter condividere questa bella e felice notizia su cui ci invita la Santa Vergine, ormai da 25 Anni.
E’ bello oggi vedere la chiesa viva, “Perché voi siete chiesa viva!”, dice la Madonna. Non ci può essere giornata più bella di questa: essere qui presenti e pregare insieme in questo tempo di Quaresima, insieme con la nostra Madre e accompagnare Gesù verso la croce. Sono già, ormai, 25 anni che la Madonna è con noi e ci ha lasciato tantissimi messaggi. E’ difficile parlare in questo breve tempo di tutti i suoi messaggi. Io però mi voglio fermare e sottolineare quelli più importanti su cui ci invita la Santa Vergine.
Vi voglio parlare in modo molto semplice, come parla la stessa Madonna. So che tanti di voi sono già stati a Medjugorje, che avete letto libri, ma vorrei descrivere l’inizio delle Apparizioni, parlare proprio dei primi giorni. Nel 1981 io ero un ragazzino, avevo 16 anni. Come un bambino ero molto riservato e chiuso, ero timido e legato tantissimo alla mia famiglia. In quel tempo vivevamo ancora nel comunismo e la vita era molto difficile per noi. Come bambino mi alzavo molto presto, andavo nel campo a lavorare con i miei genitori, nella vigna e nei campi di tabacco e nel pomeriggio a scuola. La vita era pesante e difficile. Durante il lavoro di ogni giorno io chiedevo spesso ai miei genitori quando era festa per non lavorare ma, potermi riposare un po’ e andare a giocare con i compagni di classe. Il 24 Giugno 1981 era un Mercoledì ed era una festa da noi molto famosa: S. Giovanni Battista. Quella mattina, come ogni festa, dormivo più a lungo, più che potevo, però non così a lungo per non assistere alla messa con i miei genitori. Io mi ricordo molto bene non avevo desiderio di andare a messa perché volevo dormire più a lungo possibile.
I miei genitori entravano 5 o 6 volte nella mia camera e mi ordinavano di alzarmi subito, prepararmi per non arrivare in ritardo. Quel giorno mi sono alzato velocemente, insieme con i miei fratelli minori, siamo andati in chiesa attraversando i campi a piedi. Quella mattina ho partecipato alla Messa, ma ero presente solo fisicamente: la mia anima ed il mio cuore erano molto lontani. Aspettavo che la messa finisse il più presto possibile. Tornando a casa ho pranzato, poi con gli amici del paese sono andato a giocare. Abbiamo giocato fino alle 17. Mentre tornavamo a casa abbiamo incontrato 3 ragazze: Ivanka, Mirjana e Vicka ed anche alcuni miei amici che erano assieme a loro. Io non ho domandato nulla perché ero timido e non conversavo tanto con le ragazzine.
Finito di parlare con loro, io ed i miei amici ci siamo avviati verso le nostre case. Sono, poi, uscito per andare a vedere la partita di basket. Durante l’intervallo, siamo tornati a casa per mangiare qualcosa. Andando verso casa di un mio amico, Ivan, abbiamo sentito una voce da lontano che mi chiamava: “Ivan, Ivan, vieni a vedere! C’è la Madonna!”
La via che percorrevamo era molto stretta e non c’era nessuno. Andando avanti questa voce è diventata più forte e più intensa ed in quel momento ho visto una delle tre ragazze, Vicka, che avevamo incontrato un’oretta prima, tutta tremante di paura. Era a piedi nudi, correva verso di noi e diceva: “Venite, venite a vedere! C’è la Madonna sulla montagna!” Io non sapevo proprio cosa dire. “Ma quale Madonna?”. “Lasciala stare quella, è fuori di testa!”. Però, guardando come si comportava, succedeva una cosa molto strana: lei insisteva e ci chiamava in modo perseverante “Venite con me e vedrete anche voi!”. Ho detto al mio amico “Accompagniamola per vedere cosa succede!”. Andando con lei in questo posto, vedendo loro come erano emozionate, anche per noi non fu facile. Quando siamo arrivati nel posto abbiamo visto altre due ragazze, Ivanka e Mirjana, girate verso il Podbrdo inginocchiate piangevano e gridavano qualcosa. In quel momento Vicka si è girata e ci ha indicato con la mano “Guardate! E’ lì su!”.
A casa non ho detto niente, nemmeno ai miei genitori. La notte era una notte di paura. Non posso descrivere con le mie parole, una notte di mille e mille domande che mi sono passate nella testa “Ma come è possibile questo? Ma è davvero stata la Madonna?”. Io ho visto quella sera, ma non ero sicuro! Mai prima nei miei 16 anni non potevo sognare una cosa del genere. Questo può succedere che la Madonna può apparire. Fino a 16 anni non ho mai avuto una devozione speciale verso la Madonna, ed anche fino quell’età non ho mai letto nessuna cosa in genere. Ero fedele, pratico, crescevo nella fede, ero educato nella fede, pregavo con i miei genitori, molte volte mentre pregavo, aspettavo che finisse in fretta per andare via, come un ragazzino. Quella che avevo davanti era una notte di mille dubbi. Proprio con tutto il cuore aspettavo l’alba, che la notte finisse. Venuta mattina i miei genitori, avendo sentito in paese che anche io ero presente, mi hanno aspettato dietro la porta della camera. Subito mi hanno interrogato, a farmi raccomandazioni, perché in un tempo di comunismo non si poteva proprio parlare della fede. I nostri genitori avevano davvero tanta paura, si chiedevano cosa poteva succedere della nostra vita, ma noi non avevamo paura nemmeno del carcere.
Il secondo giorno già molta gente si radunava da tutte le parti e volevano seguirci, si chiedevano se la Madonna avesse lasciato qualche segno della sua spontanea presenza e con la gente siamo saliti sul Podbrdo.
Appoggiava i piedi su una nuvola e con una mano ci faceva segno. “Cari Figli, avvicinatevi!”, diceva. In qual momento non potevo andare né avanti né indietro. Pensavo ancora di scappare, però qualcosa era ancora più forte. Quel giorno non lo dimenticherò mai. Quando non riuscivamo a muoverci abbiamo volato sulle pietre avvicinandoci a lei. Una volta vicino non posso descrivere le emozioni che provavo. La Madonna viene, si avvicina a noi, stende le mani sopra le nostre teste e comincia a dire a noi le prime parole: “Cari Figi, sono con voi! Io sono vostra madre!”. “Non temere niente! Io vi aiuterò, vi proteggerò!
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