Dietro la chiesa parrocchiale, da qualche anno, è stato realizzato un bel viale alberato al quale è stato dato il nome di Via Domini.
Lungo questo viale si trovano delle formelle con misteri luminosi del santo Rosario, che termina in un ampio spazio predisposto a luogo di preghiera silenziosa. Al centro è presente una grande scultura in bronzo raffigurante il Cristo Risorto, realizzata nel 1998 dallo scultore sloveno Andrija Ajdič e da lui donata al Santuario di Medjugorje.
Fu collocata il giorno di Pasqua del ’98. L’autore dell’opera bronzea, all’inizio si dichiarò un po’ deluso della scelta del luogo, forse si aspettava fosse situata sul piazzale antistante la chiesa, o comunque più vicina al Santuario. Pensava, probabilmente, che sarebbe stata trascurata dai pellegrini, ma non è stato così, infatti, in alcune ore, occorre fare una fila lunghissima, solo per avvicinarsi alla statua.
Viene chiamato il Cristo Risorto, ma in verità l’intento dello scultore era quello di fondere insieme il Crocifisso col Risorto, e, in effetti, osservando la scultura notiamo che Gesù non è crocifisso, eppure è atteggiato a mo’ di croce, ed è Risorto, poiché sta in piedi, con l’impronta corporea lasciata a terra. A specificare i dettagli della statua del Cristo risorto è l’informato sito www.medjugorje-news.it
A proposito della sua scultura, Ajdič ha affermato: “Questa raffigurazione scultorea mostra due diversi misteri: infatti il mio Gesù è sollevato e simboleggia allo stesso tempo Gesù sulla croce, che è rimasto sulla terra, e il Risorto, poiché si regge senza croce. Sono arrivato a questa idea del tutto casualmente. Mentre modellavo qualcosa con la creta, avevo in mano un crocifisso che d’un tratto è caduto nella creta. Ho tolto velocemente il crocifisso e ho notato improvvisamente la figura di Gesù che si era impressa nella creta”.
Con le sue grandi braccia aperte all’umanità, la grande scultura Gesù Risorto richiama e accoglie ogni pellegrino e a lui offre riparo e conforto. Lo scultore ha fasciato i fianchi di Gesù con un lembo di giornale su cui è stampato il Salmo 138.
Dal ginocchio destro di questa scultura, da qualche anno, fuoriesce continuamente un liquido simile a una lacrima, che peraltro non evapora e non gela. Si possono vedere, ad ogni ora del giorno e della notte, pellegrini che con tanti fazzolettini tergono il ginocchio della grande statua all’imponente Cristo Risorto di bronzo, dal quale esce una timida ma continua goccia d’acqua. Essi la prendono per portarla ai malati.
Sul piano scientifico questo fenomeno è stato analizzato da persone qualificate. Recentemente il prof. Giulio Fanti, docente di Misure meccaniche e termiche all’Università di Padova, studioso della Sindone, dopo aver osservato l’evento ha dichiarato: “Il liquido che fuoriesce dalla scultura è acqua al 99 per cento, e contiene tracce di calcio, rame, ferro, potassio, magnesio, sodio, zolfo e zinco. Circa metà della struttura è cava al suo interno, e poiché il bronzo mostra varie micro fessure, è lecito pensare che la gocciolatura sia frutto della condensa legata al ricambio d’aria. Ma il fenomeno presenta chiaramente anche elementi molto singolari giacché, calcoli alla mano, dalla statua fuoriesce un litro di acqua al giorno, circa 33 volte la quantità che ci dovremmo attendere dalla normale condensa.
Inspiegabile, considerando anche un tasso d’umidità dell’aria del 100 per cento. E inoltre si è notato che alcune gocce di questo liquido, lasciate essiccare su un vetrino, presentano una cristallizzazione particolare, assai diversa da quella ottenuta dall’acqua normale”.
I punti interrogativi su questo liquido restano. E anche ammettendo che si tratti di normalissima acqua ci si chiede: Gesù non può forse fare miracoli anche attraverso una normale acqua? E del resto anche la famosa acqua di Lourdes è acqua normale, eppure le guarigioni sono tante.
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