“Sto vivendo la mia vita più profondamente. Ogni singolo giorno è un regalo.”
(Fonte radiomaria.it) – Elena Artioli è nata il 19 gennaio 1982 a Ferrara e all’età di 16 anni le è stata diagnosticata la grave malattia alla testa, la AVM.
Si tratta di una malattia dei vasi sanguigni all’interno del cervello la cui dimensione non diminuisce, ma rimane solo la stessa o aumenta.
Con casi gravi di AVM, i vasi sanguigni si rompono e c’è sanguinamento all’interno del cervello. I sintomi dovuti al sanguinamento comprendono perdita di coscienza, mal di testa improvviso e grave, nausea, vomito, incontinenza e visione offuscata.
Sono anche possibili alterazioni causate da danni al tessuto cerebrale locale sul sito di sanguinamento, tra cui convulsioni, debolezza unilaterale, perdita della sensazione tattile su un lato del corpo e deficit nell’elaborazione del linguaggio.
Elena Artioli è andata in tutta Italia alla ricerca dell’esperto che potesse darle la fiducia e le risposte di cui aveva bisogno. Dopo diverse grandi delusioni, lo ha trovato nel Dr. Edoardo Boccardi, il neurologo capo del dipartimento di neuroradiologia dell’Ospedale Milans Niguarda, e una capacità internazionale nel campo.
Mi disse che in quel momento non avrebbe né operato né effettuato alcun tipo di terapia perché si trattava di un’area troppo ampia e troppo sottile per essere trattata con la radiochirurgia. Potevo continuare la mia vita con la massima calma possibile, tuttavia, dovevo evitare qualsiasi attività che potesse provocare un aumento della pressione cerebrale racconta Elena Artioli.
Grazie a Dio, i risultati delle mie risonanze magnetiche, costantemente eseguite ogni anno a Milano, non hanno mostrato differenze significative nel tempo. La penultima risonanza magnetica risale al 21 aprile 2007, per la precisione. Da allora ho sempre rimandato ulteriori test per paura di scoprire che qualcosa era cambiato negli anni.
Erano passati più di quattro anni dall’ultimo controllo medico di Elena Artiolis, che ha 29 anni, quando ha permesso a un caro amico e una collega di convincerla ad andare a Medjugorje.
“Era quello di cui avevo bisogno in quel momento. E così, con molta curiosità e un po’ di scetticismo, sono partita il 2 agosto 2011 con mia madre per il Festival della Gioventù di Medjugorje” racconta Elena Artioli.
“Ho vissuto 4 giorni di intense emozioni. Mi sono avvicinato molto alla fede e alla preghiera. Le salite dei due monti, soprattutto sul Monte Krizevac dove sono scoppiata a piangere di sorpresa in seguito a una preghiera, sono luoghi di profonda pace, gioia e serenità interiore proprio quelle sensazioni a cui il mio amico si riferiva continuamente e alle quali faticavo a credere. “
Era come se dentro di te entrasse qualcosa che non stavi chiedendo. Ho pregato molto ma non potevo chiedere niente perché ho sempre pensato che c’erano persone che avevano la precedenza e la priorità rispetto a me, e rispetto ai miei problemi dice.
Sono tornato a casa, profondamente cambiato nel mio spirito, con gioia negli occhi e serenità nel cuore. Sono stata in grado di affrontare i problemi quotidiani con uno spirito ed un’energia diversi. La preghiera è diventata una necessità quotidiana, mi fa sentire meglio.“
Con il passare del tempo Elena Artioli ha acquisito la consapevolezza di aver ricevuto una grazia insolita. Ha trovato il coraggio e ha deciso, dopo cinque anni, di prenotare il suo consueto test a Milano, fissato per il 16 aprile 2012.
Prima e dopo: l’AVM di Elena Artioli è diminuito da 3 centimetri a 1
“Dopo la risonanza magnetica, sono andata per l’esame con il mio medico. Confrontando l’ultimo studio con quello di 5 anni prima, c’è stata una forte riduzione delle dimensioni del nido vascolare e una riduzione complessiva del calibro del drenaggio venoso, con dolore parenchimale prossimale.”
L’incontro con il medico, ancora incredulo, ha mostrato che la dimensione del nido vascolare era di circa 1 centimetro, e che è praticamente impossibile che un AVM si restringa spontaneamente, senza alcun tipo di trattamento. Il mio medico dice che sono il suo primo caso di questo in tutta la sua vasta esperienza professionale, anche all’estero. Un AVM di solito cresce o rimane della stessa dimensione.
“La guarigione fisica è senza dubbio qualcosa di visibile, tangibile e veramente una grande cosa, ma riconosco di più la guarigione spirituale interiore, il cammino di conversione, la serenità e la forza che ora ho. Non ha prezzo ed è senza paragoni, dice.
Solo oggi posso affermare che con gioia e serenità, tutto ciò che potrebbe accadermi in futuro, lo assumerò con uno spirito diverso, con più tranquillità e coraggio e con meno paura, perché non mi sentirò solo, e che che mi è stato dato è qualcosa di veramente grande. Sto vivendo la mia vita più profondamente. Ogni singolo giorno è un regalo.“
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