Medjugorje. Le sofferenze e le preghiere di una figlia per la mamma. E la sua vita cambia per sempre!
«MANUELA AVEVA RICEVUTO IL DONO PIÙ GRANDE: LA FEDE PER INTRAPRENDERE IL CAMMINO DELLA CONVERSIONE INTERIORE.»
Tempo fa pubblicai una forte testimonianza di un caro fratello che adesso condivide una storia struggente ed edificante di cui è stato testimone oculare.
Manuela: questo era il nome di una mia cara amica. Era poliomielitica e stava in carrozzella da diversi anni.
Ci conoscemmo a Medjugorie nei primi anni delle apparizioni. Lei ricevette la chiamata della Gospa (la Signora in croato, n.d.r. ) due anni prima e non era ancora credente.
Fu accompagnata da volontari di una Comunità del Rinnovamento di Roma. Con lei partì una sua amica, anche lei in carrozzella.
Al terzo giorno di permanenza nel santuario mariano, durante una preghiera di guarigione, la mia amica Manuela sentì un grande sconvolgimento interiore che la portò in breve tempo a ricevere il dono della fede.
La sua amica invece, sentì una forte spinta ad alzarsi e ci provò;dapprima barcollando e poi passo dopo passo migliorò, fino a guarire completamente nel giro di tre giorni. Per sempre. E per sempre rese testimonianza del miracolo ricevuto.
Manuela, la mia amica, invece, non si potette alzare e credo rimase male, ma non disse nulla. D’altra parte lei aveva ricevuto il dono più grande: la fede per intraprendere il cammino della conversione interiore.
Era molto conosciuta nelle Comunità religiose, dove veniva accompagnata da volontari (anche io mi prestai volentieri ad aiutarla)
Manuela era sempre sorridente ed accettava la sua croce senza lamentarsi. Pregava per tutte le persone malate e anche per sua madre (atea, e da cui veniva odiata e trattata male
senza alcun motivo). A casa con lei non ci stava bene: era come stare all’inferno e quindi, quando le era possibile, si faceva accompagnare nei gruppi di preghiera.Dopo qualche anno che ci conoscevamo, ebbe un’altra malattia grave e in tre mesi lasciò questa terra, per lei fatta di troppe sofferenze .
Un anno dopo la sua morte, andando in un gruppo di preghiera, vidi una cosa meravigliosa: la madre di Manuela aveva cominciato a frequentare il gruppo, dietro insistenza di alcuni assidui frequentatori che la conoscevano. Pregava anche lei e continuava a ripetere a tutti che era stata sua figlia Manuela attraverso le sue sofferenze e le preghiere a riavvicinarla a Dio e alla Madonna.
Fu una testimonianza molto forte (anche per me che ero abituato a vedere tante guarigioni).
La donna malvagia che avevo conosciuto, che trattava male la figlia invalida e sofferente, era diventata un’altra persona.Finalmente era in pace con se stessa e gli altri.
Ora so perché Manuela non ebbe il dono della guarigione fisica: servivano le sue sofferenze, eccome, per salvare un’anima che altrimenti si sarebbe persa: quella di sua madre.
Il Signore è il Dio delle meraviglie e grandi cose farà per noi, sempre. Basta crederci.
T.G.