I messaggi della Madonna a Medjugorje, sono sempre attuali, i detrattori delle apparizioni affermano invece che sono “sempre uguali” . Maria da deceni a Medjugorje, ci invita alla conversione, ad abbandonarci nelle sue braccia ma noi fuggiamo da Lei e da suo Figlio
“… Io vi sono vicina e vi invito a venire tutti, figlioli, tra le mie braccia, per aiutarvi, ma voi non volete e così satana vi tenta”
Messaggio del 25 marzo 1995.
Cari figli, oggi vi invito a vivere la pace nei vostri cuori e nelle vostre famiglie.
Non c’è pace, figlioli, dove non si prega; e non c’è amore dove non c’è fede.
Perciò, figlioli, vi invito tutti a decidervi, oggi di nuovo, per la conversione.
Io vi sono vicina e vi invito a venire tutti, figlioli, tra le mie braccia, per aiutarvi, ma voi non volete e così satana vi tenta; e anche nelle cose più piccole la vostra fede viene meno.
Perciò, figlioli, pregate e mediante la preghiera avrete la benedizione e la pace.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Decidetevi oggi per la conversione, rifugiatevi tra le mie braccia Maria ci invita di nuovo in preparazione alla Pasqua a deciderci per la conversione. Decidetevi di nuovo, ma oggi: Oggi se udirete la sua voce, non indurite i vostri cuori per non incorrere come i vostri padri, nel disgusto del Signore.
Con poche parole Maria fotografa il nostro intimo, che Lei vede nella luce di Dio. E per questo ognuno si sente colpito dalle sue parole. Ella ci invita a vivere la pace nei nostri cuori e nelle nostre famiglie. “Vivere” la pace non è vivere in un nirvana di quiete individualistica, nell’assenza di ogni bisogno o desiderio, come nelle pratiche ascetiche orientali.
Ma è accettazione dinamica e gioiosa della volontà di Dio anche di fronte agli ostacoli e alle croci, perché crediamo che Egli conduce ogni cosa e sa trasportare anche le montagne. E così diventa rapporto di amore, di armonia, di attenzione e di comprensione
verso gli altri, cioè nella famiglia.
Dove non c’è preghiera non c’è pace, ma inquietudine, affanno e divisioni: non illudiamoci.
L’amore viene dalla fede che Dio è padre che ama tutti, buoni e cattivi. Tanto più ogni
fratello è da amare, perché lo ama infinitamente Dio. Egli anche per il peggiore ha
sacrificato il suo Figlio. Il quale ci insegna a donare la vita per i fratelli e a fare agli altri
quello che vorremmo fosse fatto a noi.
Così Maria ci svela la radice della mancanza di pace e di amore. Se in te non c’è pace e non coltivi l’amore, non contano le belle parole e le maschere d’oro: la tua religiosità è un castello in aria.
Se non c’è preghiera sei nell’agitazione perché ogni cosa negativa ti sconvolge. Se non hai la fede, sei nel buio e non puoi vedere il fratello da amare, ma solo te stesso e inciampi
in ogni cosa.
Ma la Mamma, di fronte a questi impegni che ci chiede, non ci lascia soli. Anzi ci attende a braccia aperte per sottrarci a satana: Io sono con voi, venite tra le mie braccia Chi sta tra le braccia materne se non i piccoli?
Facciamoci piccoli e stringiamoci a Lei come i bimbi che si stringono alla mamma quando
hanno paura degli estranei. Ma voi non volete venire. In questo giorno glorioso della discesa di Dio nel suo grembo, Maria non ci invita come di solito a gioire con Lei, ma ci rivolge un appello serio e grave, con gli stessi accenti di quello di Mirjana e con i tristi segni delle lacrime in Italia.
Ogni mamma ha un intuito particolare per capire il rischio che possono correre i propri
figli senza di Lei. Solo i figli che stanno in casa ignorando l’amore, come il figlio maggiore
della parabola, non capiscono l’ansia amorosa, l’angoscia, la passione e le lacrime di Maria madre di tutti, per tanti figli che vanno sconsideratamente perdendosi.
Senza di Lei siamo alla mercé di satana che ci tenta nelle piccole cose per farci cadere
poi nelle grandi fino al venir meno della nostra fede, che diventa solo teorica. Il suo potere nefasto, che influenza tutto e tutti, sembra travolgere ogni difesa con la sua
potenza d’inganno (cfr 2Tes 2,10-11) da indurre in errore, se fosse possibile, anche
gli eletti. Ci accorgiamo anche troppo di essere nel “suo secolo”.
Perciò abbiamo bisogno di una corazza impenetrabile con cui proteggerci: il Suo Cuore
Immacolato. Ad Esso consacriamoci ogni giorno; entriamo in Esso per pregare degnamente e faremo una vera Pasqua. E avremo la benedizione e la pace di Dio.
Fonte: Commento di Don Antonio, Eco di Medjugorje
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