Papa Francesco scrive una lettera ai giovani riuniti al Mladifest
Il Santo Padre invia una lettera ai giovani del mondo riuniti (con tutte le restrizioni del caso) a Medjugorje per il festival giovanile di preghiera…(Gabriella Ceraso – Vatican News)
Papa Francesco invia una lettera in croato a tutti i giovani presento al “Mladifest“, in corso a Medjugorje dal 1 al 6 agosto sul tema di Giovanni: “Venite e vedrete.” (Gv 1,39).
Il festival giovanile di preghiera ogni anno attira circa 100.000 persone da tutto il mondo; un momento intenso di spiritualità, catechesi e fraternità, in cui il pontefice invita i giovani a “correre” verso Gesù sorretti dallo Spirito Santo, a cercarlo, a affidarsi a Lui e a testimoniarlo
Gesù rivolge il suo sguardo a voi
Incontrare “Gesù Cristo vivo, specialmente nell’Eucaristia e nella Riconciliazione”, a Medjugorje, nel vostro appuntamento, è possibile e così conoscerete “un modo di vivere diverso”. Non la “cultura del provvisorio”, non il “relativismo” ma “risposte vere e sicure”. Così Francesco parla ai giovani in un messaggio in lingua croata.
“Le parole-guida del Festival: «Venite e vedrete» (Gv 1,39), rivolte da Gesù ai discepoli, sono una benedizione anche per voi giovani”, spiega il Papa perché “anche a voi Gesù rivolge il suo sguardo e vi invita ad andare e a stare con Lui”.
Dare testimonianza di Gesù
Stare con il Signore, dice il Papa ai giovani, è dare senso alla vita, Lui fa nuove tutte le cose: “Incontrando Gesù si diventa una nuova persona, e si riceve la missione di trasmettere questa esperienza ad altri, ma sempre tenendo lo sguardo fisso su di Lui, il Signore”. Quindi l’invito del Pontefice è a trovare, anzi a prendere il tempo per stare con Gesù, andargli incontro, affidarsi a Lui “che è esperto del cuore umano” a riempirsi del “suo Spirito” “ed essere pronti all’affascinante avventura della vita”.
L’occasione del Festival è questa: “venire”, cioè muoversi verso Gesù fisicamente e spiritualmente, e “vedere” cioè “fare l’esperienza del Signore e, grazie a Lui, vedere il senso pieno e definitivo della nostra esistenza.
Maria, modello del nostro “sì”
Il rischio da correre e il modello da cui farsi affascinare, che il Papa propone ai giovani di Medjugorje, è quello di Maria, che col suo “sì” si è lasciata coinvolgere e ha rischiato, “senza altra garanzia che la certezza di essere portatrice di una promessa”.
Il suo «Ecco la serva del Signore» (Lc 1,38) – dice Francesco – è “l’esempio più bello che ci racconta cosa succede quando l’uomo, nella sua libertà, si abbandona nelle mani di Dio”. L’invocazione finale è dunque alla Vergine: “Maria è la Madre che veglia su di noi suoi figli che camminiamo nella vita spesso stanchi, bisognosi, ma col desiderio che la luce della speranza non si spenga. Questo è ciò che vogliamo: che la luce della speranza non si spenga.”
La Chiesa ha bisogno dei giovani
E allora ecco il messaggio più forte che il Papa riprende dalla Christus Vivit – Esortazione Apostolica post-sinodale, e riconsegna ai giovani: “Correte attratti da quel Volto tanto amato, che adoriamo nella santa Eucaristia e riconosciamo nella carne del fratello sofferente. Lo Spirito Santo vi spinga in questa corsa in avanti. La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede (ibid., 299)”.