“Molte volte mi chiedono: “lei è Marija di Medjugorje?”. Subito mi tornano alla mente le parole della Scrittura: Di chi sei tu? di Paolo, di Apollo, di Cefa? (1Cor 1,12) . Chiediamoci anche noi: di chi siamo? Non diciamo “medjugorjani”, io risponderei: di Gesù Cristo!”
L’INTERVISTA CHE PUBBLICHIAMO E’ DI ARCHIVIO – Con queste parole la veggente Marija Pavlovic inizia il suo intervento al Palazzetto dello sport di Firenze che il 18 maggio ha visto riunite circa 8000 persone, per festeggiare i 20 anni delle apparizioni a Medjugorje. In modo semplice e familiare Marjia si è rivolta ai presenti condividendo la sua esperienza di veggente e i suoi sentimenti di cristiana, impegnata, come tutti noi, a percorrere la strada della santità. “Io non ho voluto che la Madonna mi apparisse, ma Lei è apparsa” continua Marija. “Le ho chiesto una volta: perché a me? Ancora oggi ricordo il suo sorriso: Dio me lo ha permesso ed io ho scelto voi! – disse la Gospa. Ma troppe volte, a causa di ciò, la gente ci mette su un piedistallo: vogliano farci santi… E’ vero, io ho scelto la via della santità, ma non sono ancora santa! ”
La tentazione di “santificare” prima del tempo le persone che vivono delle esperienze soprannaturali è molto diffusa, ma rivela purtroppo una scarsa conoscenza del mondo di Dio e un velato feticismo. Attaccandosi alla persona scelta come strumento da Dio, si cerca in qualche modo di carpire Dio stesso che a lei si manifesta in modo sensibile. “E’ difficile quando la gente ti considera santo e tu sai di non esserlo” ribadisce Marija. “Su questo cammino faccio fatica come tutti gli altri; non sempre mi è facile amare, digiunare, pregare. Non mi sento beata solo perché la Madonna mi appare! Vivo concretamente la mia vita nel mondo come donna, moglie, madre… Qualcuno ci prende addirittura per maghi e chiedono che gli venga predetto il futuro!”.
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E’ un’esortazione chiara quella che ci viene da una veggente che ormai da vent’anni si incontra quotidianamente con la Madre di Dio; è l’invito a non essere guardata come un ideale, come una diva. I veggenti infatti non sono che lo specchio di una realtà soprannaturale: la vedono e la riflettono perché la comunità dei fedeli possa scorgerne in qualche modo l’immagine ed esserne arricchita. “La Madonna ci ha mostrato diverse realtà soprannaturali, comprese quelle dimensioni in cui ci troveremo dopo la nostra morte. Alla fine ci ha detto: Avete visto, adesso testimoniate! Io credo che il nostro compito principale sia quello di testimoniare ciò che vediamo ma anche di vivere in prima persona gli insegnamenti della Vergine, che non solo è madre ma è anche maestra, sorella, amica. Con la nostra vita far sì che gli altri si innamorino di Lei.
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Ci siamo resi disponibili ad ogni tipo di indagine e di esame medico solo per attirare i non credenti alla fede e perché i fedeli credessero di più. Ora è importante perseverare affinché questo albero che la Regina della Pace ha piantato cresca sempre di più. In realtà finora, da piccolo seme è diventato, dopo vent’anni, un grande albero che con le suo fronde fa ombra fino ai confini estremi del mondo. Ogni giorno si assiste alla nascita di un nuovo gruppo di preghiera ispirato a Medjugorje, persino in Cina, dove la fede cristiana è fortemente perseguitata”. E’ un discorso ricco di spunti ma che soprattutto sottolinea l’importanza di un autentico cammino spirituale, radicato nella fede, nella speranza e nella carità, per tutti coloro che il Signore ha scelto come suoi strumenti e che vivono delle esperienze mistiche di diversa natura. “La Madonna una volta ha detto: In questo mosaico ogni persona è importante…. Ognuno scopra attraverso la preghiera il suo compito e sappia dire a se stesso “Io sono importante agli occhi di Dio!”. Sarà facile allora mettere in pratica il comando di Gesù: Quello che ascoltate nell’orecchio predicatelo sui tetti (Mc 10, 27).”
Conclude così il suo intervento Marija Pavlovic, ma mette anche subito in pratica le esortazioni che lei stessa ha suggerito, rimanendo in preghiera con le migliaia di partecipanti. Dopo il rosario da lei guidato, durante l’adorazione Eucaristica, l’apparizione della Vergine ha suggellato tutti i discorsi fatti anche dagli altri partecipanti che, con i loro interventi, avevano disegnato il largo panorama del movimento legato a Medjugorje (p. Jozo, Jelena, d. Amorth, p. Leonard, p. Divo Barsotti, p. G. Sgreva, A. Bonifacio, p. Barnaba…). Tanti tasselli diversi, originali per colore, forma e consistenza, ma tutti importanti per comporre quel meraviglioso mosaico che la Madonna vuole offrire al mondo.
Fonte: Eco di Medjugorje nr.158
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