Da 25 anni, ogni 17 di Ottobre viene ricordato come “Giornata mondiale di lotta contro la povertà”. Una celebrazione che ha avuto inizio con la dichiarazione dell’Onu sulla poverà.
Cinque anni prima, il 17 ottobre del 1987, padre Joseph Wresinski, aveva radunato centomila persone a Parigi, per commemorare tutte le vittime della fame e della miseria.
LA MADONNA E L’AMORE FRATERNO.
La Madonna a Medjugorje, ha fatto solo cenno al problema della povertà, che era diffusa anche a Medjugorje. Forse perchè da quel giugno del 1981, i parrocchiani, e più in generale gli abitanti del paesino della Bosnia, hanno avuto un approccio diverso verso le vicende della vita.
La Madonna fin dai primi messaggi ha invocato l’unità e la concordia, tra gli abitanti della parrocchia che Lei aveva scelto. Nel messaggio del Natale del 1981 aveva detto:
“Amatevi gli uni gli altri. Siate fratelli tra di voi ed evitate ogni litigio. Rendete gloria a Dio, angeli miei, glorificatelo e cantate”.
Pochi giorni dopo il 4 gennaio, ai veggenti aveva aggiunto:
“Se volete essere felici, fatevi una vita semplice e umile. Pregate molto e non vi preoccupate troppo dei vostri problemi: lasciateli risolvere a Dio e abbandonatevi a Lui”.
Una vita umile, senza sfarzi, senza cose inutili, chiede Maria a Medjugorje. Infatti il 18 novembre 1983 nel suo messaggi dice:
“Qui a Medjugorje molte famiglie avevano cominciato a convertirsi con entusiasmo, ma poi sono tornate agli affanni per le cose materiali, dimenticando così l’unico vero bene. Io non sono contraria a che i fedeli cerchino anche il benessere materiale, però non devono tralasciare la preghiera
.”Anche suo Figlio Gesù predicava una vita di Amore e di servizio verso gli altri, senza l’affannosa preoccupazione delle cose materiali.
“Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre.
Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate?
Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani.
Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena”.
Matteo 6, 24-34.
Vita umile, in preghiera, nella Fede della Provvidenza e della Misericordia divina, questo ha sempre voluto insegnarci anche sua Madre Maria a Medjugorje.
LA MADONNA PER I POVERI
Anche la Madonna a Medjugorje ha avuto parole a riguardo della poverta e dell’amore versio i poveri. Però più con i fatti che con le parole o con i messaggi. Infatti, pochissimi sono i messaggi in cui cita la parola “poveri”.
Quasi tutte le famiglie di Medjugorje, che un tempo avevano casette fatiscenti e vivevano di poche cose, hanno trovato un lavoro redditizio, si sono costruiti una casa nuova e vivono ora con dignità.
Certo le apparizioni e i milioni di pellegrini che giungono li, da ogni parte del mondo, hanno favorito la crescita economica. Ma se guardiamo alla gente del posto e non agli “affaristi” che giungono da fuori, molti abitanti ancora vivono con dignità la loro umile condizione economica.
Ci sono ancora persone anziane che fanno rosari all’uncinetto e li vendono ai pellegrini. Quanti pellegrini hanno incontrato l’anziana donna, che si siede lungo la salita verso la collina delle apparizioni e con umiltà e gentilezza offre i suoi lavori.
Ecco uno dei principali messaggi che la Madonna ha dato riguardo ai poveri:
“Scegliete un giorno della settimana e dedicatelo ai poveri e agli ammalati: non dimenticateli.” (23 gennaio 1984).
Anche nel messaggio a Mirjana del 2 Dicembre 2017, aveva parlato dei poveri, e dell’amore concreto da dare a loro:
“[…] Quando era piccolo, mio Figlio mi diceva che i miei figli sarebbero stati
numerosi e che mi avrebbero portato molte rose. Io non capivo, ora so che siete voi quei figli, che mi portate rose quando amate mio Figlio al di sopra di tutto, quando pregate col cuore, quando aiutate i più poveri.
Queste sono le mie rose! Questa è la fede, che fa sì che tutto nella vita si faccia per amore; che non si conosca la superbia; che si perdoni sempre con prontezza, senza mai giudicare e cercando sempre di comprendere il proprio fratello. […]
COMUNITÀ PER L’AIUTO AI POVERI
A Medjugorje, non solo le famiglie hanno recuperato dignità e benessere, ma anche le persone con problemi ricevono un grande sostegno. Infatti sono sorte varie Comunità che aiutano chi vive nelle varie forme di povertà culturale, spirituale e sociale.
In pratica, la conversione di cui parla la Madonna, ha trovato la sua realizzazione anche nella conversione del cuore, indirizzandolo verso i poveri. Lei ha condotto le coscienze dei cristiani a diventare come i cristiani dei primi tempi che, seguendo gli insegnamenti del Signore, si presentarono al mondo mediante il servizio ai più poveri.
Molte comunità presenti a Medjugorje, provvedono al recupero delle persone che le ospitano e le seguono nelle loro necessità.
Alcune comunità operano nei paesi più poveri, e le offerte che vengono donate dai pellegrini, vanno direttamente ai poveri che i volontari di queste comunirtà aiutano.
I CONVOGLI UMANITARI
Non bisogna dimenticare inoltre che, ogni mese, dall’Italia partono pellegrinaggi di carità, ovvero dei convogli umanitari, che portano prodotti alimentari e beni di prima necessità, ai poveri della Bosnia e della Erzegovina.
Una lodevole iniziativa, iniziata molti anni fa da Alberto Bonifacio, ottantenne di Lecco, fin dai primi anni di guerra nei Balcani. Alberto ha fatto personalmente oltre 400 viaggi, una persona nella quale la carità s’accompagna alla modestia.
Durante il Festival dei Giovani del 1997, era stato invitato a dare la sua testimonianza perché durante la guerra (1991-1995) aveva continuato a portare aiuti umanitari anche in zone di conflitto, rischiando la vita, passando tra fischi di proiettili e tiri di cannone. Quel giorno parlò così ai giovani:
“Io sogno e prego perché Medjugorje diventi un grande centro della carità verso tutti i poveri causati dalla guerra, cattolici, ortodossi e musulmani, utilizzando parte delle offerte portate dai tanti pellegrini.
Io sogno e prego perché, promuovendo incontri ecumenici di varie religioni, Medjugorje diventi un grande centro ecumenico nello spirito di San Francesco; un grande centro del perdono, della riconciliazione e della pace”.
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