«…Quali sono le Chiese più belle agli occhi del Signore? Sono quelle così piene che sembrano scoppiare. Egli le ama, perché una Chiesa affollata è per il Signore una profezia di quello che sarà al compimento di tutte le cose, quando il Regno di Dio sarà tutto in tutti! Questa visione del Regno, ci è proposta nella 1^ lettura odierna di Ap 22,9 (Festa di S. Bartolomeo, 25.08.94): il Regno dei cieli è un dono di Dio che viene dall’alto. La città celeste accoglie la città terrestre e si unisce alla storia del nostro mondo. L’angelo parla di questa città come di una fidanzata che Egli ama e che sarà la sua sposa per sempre. Quando noi tutti insieme formeremo questo Regno, saremo questa Sposa.
Ecco perché tutta la Chiesa e tutto il Regno sono riassunti e raffigurati in una donna, la Vergine Maria. Come dice il Concilio Vaticano II: Quando noi guardiamo Maria vediamo in anticipo come sarà l’umanità, come sarà la Chiesa quando sarà diventata il Regno di Dio. Ogni apparizione mariana è come un annuncio della città santa, la Fidanzata, la Sposa che discende dal Cielo da presso Dio. Perciò cosa altro è Maria quando ci appare, se non la prefigurazione, il segno, l’anticipazione della Città Santa che scenderà dal Cielo?
Il Vangelo di oggi ha un linguaggio simile. Voi avete colto lo scetticismo di Natanaele: da Nazareth può forse venire qualcosa di buono? (Gv 1,46). Riconosciamo che ogni volta che Maria è apparsa nel mondo, come anche nei luoghi dove le apparizioni sono state riconosciute, si è subito diffuso lo scetticismo. Sempre scetticismo e dubbio quando appare la Madonna! – Come? Maria appare alla piccola Bernadette Soubirou che abita con i suoi genitori a Lourdes? Come? Maria appare a quei tre pastorelli di Fatima? Maria appare a Beauraing in un piccolo angolo del Belgio? Ecco che comincia lo scetticismo e il dubbio. L’atteggiamento buono è quello di Natanaele quando Filippo gli dice: Vieni e vedi! Egli va e crede. Perché i segni che Dio ci manda siano riconosciuti, occorre venire e vedere. Sulle apparizioni di Medjugorje non è ancora giunto il definitivo riconoscimento ufficiale della Chiesa. Noi lo attendiamo con fiducia e nella preghiera. Personalmente mi sono recato laggiù nel 1984. Sono andato a Medjugorje, ho visto, sono stato convinto. Natanaele è sconvolto da quello che ha visto e ha compreso e proclama una delle più belle professioni di fede del Nuovo Testamento: Maestro,Tu sei il Figlio di Dio, Tu sei il Re d’Israele! (Gv 1,49). Egli è passato dallo scetticismo alla fede, perché è andato e perciò ha permesso a Gesù di toccare il suo cuore. Gesù gli dice: Vedrai cose maggiori di queste… Vedrete i cieli aperti e gli Angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’Uomo (Gv 1,50-51): noi possiamo applicare queste apparizioni che avvengono nel mondo.
Maria appare troppo e parla troppo? – Io sono molto impressionato per l’insistenza con cui Maria viene a parlarci in questo tempo. Quante apparizioni di Maria in questo secolo? Rue de Bac a Parigi, Pontmain, Lourdes, La Salette, Fatima, Beauraing, Banneux, Kibeo in Rwanda, Medjugorje… Molte volte la gente mi chiede come mai Maria appare a Medjugorje già da 13 anni; e ancora: « Com’è chiacchierona Maria! In altri luoghi Maria ha detto qualche parola e solo qualche giorno! Questo non è conforme alla discrezione di Maria!». Personalmente non ho nessuna idea su ciò che conviene o non conviene a Maria: cosa deve dire, o cosa deve fare! Io so che se Maria bussa alle nostre porte con tale insistenza e intensità e così a lungo, è perché c’è un’urgenza particolare per il nostro tempo. Avete notato l’impegno del nostro Papa nella sua missione di pellegrino universale? Avete constatato con quale forza, con quale insistenza attira la nostra attenzione sugli scottanti problemi del mondo d’oggi? Sulla pace, sulla conversione dei cuori, sulla crisi e l’importanza della famiglia? Egli interviene con questa insistenza perché è convinto che gli anni che noi viviamo sono decisivi per la storia dell’umanità. Personalmente spiego in questo modo l’insistenza di Maria nel parlarci, nel richiamarci alla conversione.
I frutti di Medjugorje sono frutti benedetti. Io sono spesso testimone di questi frutti attraverso le confidenze e le testimonianze che ricevo: conversioni, riscoperta della preghiera, amore per la pace, ritorno ai sacramenti, all’Eucaristia, ritorno alla penitenza e al digiuno… Per la pace nel mondo, nelle famiglie e nei nostri cuori, vorrei invitarvi a accogliere nella vostra vita -e nella mia- questi pressanti appelli, specialmente quelli alla preghiera e al digiuno. Lo stesso Gesù ha detto che ci sono dei demoni che non si possono scacciare se non per mezzo del digiuno e della preghiera (Mt 17,21).
Io mi faccio semplice ripetitore di quello che Maria dice ovunque e vi invito alla conversione del cuore attraverso la preghiera e il digiuno. A questo riguardo il Vescovo ci invita a creare in ogni casa un angolo per la preghiera personale e familiare, e far tenere aperte le Chiese, frequentandole per la visita, l’adorazione, il rosario (è anche il miglior mezzo per proteggerle dal vandalismo). Per il digiuno egli è stato colpito dalla famiglia che lo ospitava a Medjugorje e che lo invitava il venerdì a condividere con loro pane e acqua: così anche oggi egli trova un giorno alla settimana per digiunare. «…Se Gesù e Maria ci parlano -conclude il Vescovo- non è per spaventarci, ma per richiamarci con insistenza alla conversione. Tutto quello che voi farete per crescere nella preghiera e nel digiuno, per aprire il vostro cuore e offrire voi stessi all’amore di Gesù, sarà una benedizione per tutta l’umanità. Questo sarà un passo verso la pace del cuore e verso la pace del mondo. Amen».
Fonte: Eco di Maria nr.115
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