Una Vicka sempre disponibile accoglie il nostro minuscolo gruppo di pellegrini presente a Medjugorje il 20 gennaio al seguito di un convoglio della Caritas. Scruta il mio registratore e io confesso subito che penso di utilizzare qualcosa per Eco: allora sorride e dice:
«…In questi giorni la Madonna non è tanto felice: si vede la sua preoccupazione, si vede dal suo viso che soffre. Dice che presa per la pace nel mondo e chiede di aiutarla con le nostre preghiere e digiuni
… le parole non servono a niente… dobbiamo andare avanti con fiducia: possono venire a bombardare anche qui, bombardare le case, ma non possono colpire la nostra fede, ne Gesù dentro di noi…Arrivano qui molti profughi dalla vicina Croazia, si dicono cattolici, ma non capiscono le cose più semplici della religione: ci vedono pregare prima del pasto e dicono che questa è una moda passata: una moda passata, capisci? Anche nonne di 80 anni! E poi sperano che i loro figli crescano nella fede! Qui c’è molta gente che gira senza speranza, senza fede: questi sono problemi. Avrebbero bisogno prima di tutto della pace dentro di loro…
Adesso ci sono molti paesani di Medjugorje sul Podbrdo: ora trovano il tempo e la voglia di pregare, ma questo la Madonna lo aveva chiesto mille volte anche prima! Adesso sono tutti preoccupati e vengono a chiedere a Vicka se la Madonna ha detto quando finisce la guerra.
Ma la Madonna questo non lo dice, Lei vuole preparare la tua anima, il tuo cuore!… Dopo i segreti non so bene cosa avverrà, su questo la Madonna mi ha spiegato poco; io ne conosco solo nove e di questi non mi ha dato delle date… questi segreti sono per tutto il mondo ma non mi ha detto un tempo preciso… il segno sul Podbrdo resterà per sempre… Di Garabandal? Non conosco niente… So di Fatima ciò che la Madonna ha detto in un messaggio, che i segreti dati da Lei tanto tempo fa ora si realizzeranno qui… non dobbiamo avere nessuna paura».In giro si vede poca gente, non si vedono più taxi, sono ricomparsi i trattori. I croati (che ora hanno una propria moneta) hanno mandato al sud camion di dinari: per loro non valgono più niente, mentre in Bosnia ed Erzegovina valgono ancora qualcosa. Sono stati distribuiti nelle parrocchie e nelle famiglie: con questi molti hanno comprato grano e sementi e rimesso mano ai campi. Purtroppo il silenzio è turbato spesso dagli spari: ci dicono che sono le esercitazioni militari nei boschi di una sessantina di giovani.
P.Philip ha celebrato la Messa per noi e una quindicina di americani di S. Francisco nella ex stanzetta delle apparizioni. E’ molto pessimista sul futuro: «Umanamente parlando è una situazione inestricabile, non vedo vie d’uscita, ci vorrebbe un miracolo». A Medjugorje quindi tutto tranquillo, ma abbiamo avvertito molta tensione e incertezza.
Fonte: Eco di Medjugorje nr.90
Tratto da medjugorje.altervista.org
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