Come può essere un dono la malattia? Risponde Vicka
Una bellissima intervista di Padre Livio a Vicka del 2008; fra i tanti temi trattati c’è anche quello della sofferenza, oggi molto attuale.
PADRE LIVIO – …Permettimi di farti un’altra domanda un po’ particolare. Negli ultimi anni la Madonna ci invia i messaggi attraverso Marija (quello del 25 del mese), Mirjana (quello del 2 del mese) e qualche volta anche attraverso Ivan (quando ha le apparizioni sulla montagna). Ho notato però che è da qualche anno che tu non ricevi più messaggi per tutti.
VICKA – La Madonna sa quando deve dare i messaggi. La Madonna ha detto che ci sarebbero tantissimi messaggi ma noi non siamo pronti ad accoglierli. La Madonna non vuole darci messaggi perché li ascoltiamo e basta, ma vuole che li viviamo. Lei ha detto che quando noi andiamo avanti in questo cammino, lei è pronta a darcene degli altri. Lei vuole che la seguiamo. È inutile gettare le perle ai porci, come si suol dire. Io la penso così.
PADRE LIVIO – Io invece la penso un po’ diversamente. Visto che tu sei stata incaricata dalla Madonna per pregare per i malati, forse la Madonna vuole che tu sia un messaggio vivente di come essere pazienti nell’accettare la sofferenza.
VICKA – Sicuramente la sofferenza non si può spiegare ma solo vivere dentro nel proprio cuore. Quando il Signore dona a noi una piccola sofferenza, come una piccola croce, noi dobbiamo accettarla come un grande dono che Dio ci dà.
Noi tante volte pensiamo: come può essere un dono la malattia? In realtà si tratta di un grande dono, e Dio sa il motivo. Tutto dipende da noi, da come siamo pronti o meno ad accettare questo dono. Noi dobbiamo ringraziare Dio, non dobbiamo farci troppe domande ma dobbiamo solo chiedere la forza e il coraggio di poter andare avanti.
La Madonna ha detto: voi non sapete quanto valore ha la nostra sofferenza davanti agli occhi di Dio. Noi dobbiamo imparare a rispondere alle grazie che ci vengono da Dio, anche attraverso l’accettazione della sofferenza con amore. Voi, carissimi ascoltatori, dovete però sapere che ci sono diverse sofferenze: c’è una sofferenza che viene da Dio ed una sofferenza che invece cerchiamo noi. Il valore è diverso. Noi dobbiamo accettare quello che il Signore vuole da noi e dobbiamo ringraziarlo di questo grande dono.
PADRE LIVIO – Mi sembra che la Madonna ti abbia detto di essere sorridente anche quando hai momenti di sofferenza.
VICKA – Certo, anche questo è bellissimo. Se vedi il sorriso quando c’è la sofferenza significa che tu la accetti, e dopo non vedi più la sofferenza ma senti la gioia che ti arriva dal cuore. Ogni giorno sei sempre più forte e non senti più il peso. Più fai le cose per la Madonna più senti felicità e amore.
PADRE LIVIO – Tu dici questo, ma la verità è un’altra, cioè quelli che scoprono che la sofferenza è una grazia e arrivano ad accettarla sono relativamente pochi, mentre la grande maggioranza delle persone quando è malata chiede la guarigione, magari andando anche da persone sbagliate come maghi, ecc. La Madonna invece ci ha detto come ricevere le guarigioni in un messaggio: «Per la guarigione dei malati è necessaria una fede salda, una preghiera perseverante, accompagnata dall’offerta di digiuni e di sacrifici. Non posso aiutare coloro che non pregano e non fanno sacrifici» (18 agosto 1982).
VICKA – Dio è sempre pronto a concedere questo dono della guarigione. Per Dio si tratta di una cosa facile. Però noi molte volte quando abbiamo qualche difficoltà siamo sempre pronti a fare di tutto per implorare Dio perché ci conceda qualcosa. Però la Madonna ha detto che non si devono fare giochi con le richieste di grazie. La Madonna è sempre pronta a concederci grazie tramite suo Figlio, ma molti chiedono la guarigione del corpo e pochi invece quella del cuore. Solo quando inizia la guarigione del cuore, allora arriva anche la guarigione del corpo. Noi sbagliamo nel chiedere le grazie. Non bisogna ragionare così: oggi ho bisogno di una cosa allora prego la Madonna che me la deve concedere altrimenti non prego più. Non si può fare come un commercio con la preghiera.
Nessuno obbliga a pregare: Dio ci ha dato la libertà. Ma se vogliamo pregare, la prima cosa da chiedere è il dono di avere una fede viva che possa crescere dentro il nostro cuore. La nostra fede non deve stare solo nelle parole, ma deve riguardare l’intera nostra vita. Con la preghiera quotidiana la nostra fede cresce giorno per giorno, e diventa una ricchezza interiore. Quando si va dai maghi significa che per te Dio non esiste. Tu puoi girare dappertutto, ma alla fine non concludi nulla. L’unico che può dare la vera gioia e la guarigione è solo Cristo.
(trascrizione a cura di Aldo Galli)
Fonte medjugorje.altervista.org