La buona notizia arriva dall’ultimo studio di Tecnocasa, che si è soffermato proprio su questo segmento di mercato. Ben il 71,5% di chi compra casa con questa modalità non lo fa per necessità immediate, o solo per approfittare dei prezzi più bassi, ma principalmente come investimento per il futuro.
Gli acquirenti, di età compresa fra i 35 e i 64 anni, dichiarano infatti la volontà di procurarsi un immobile principalmente per i propri figli: la nuda proprietà è un piano di investimento a lungo termine insomma, che infatti non viene usata per la prima casa (che raccoglie solo il 25,8%), né tantomeno per la tradizionale casa vacanze (3,2% dei casi).
Gli immobili più soggetti a questo tipo di compravendita sono, secondo le stime di Tecnocasa, i trilocali (30,8%). Al secondo posto troviamo i bilocali, col 29,2% del totale, e ancora i quadrilocali, col 16,9%. Lazio, Lombardia e Campania sono le regioni in cui questo fenomeno raggiunge dimensioni maggiori.
Dall’altra parte della trattativa, chi vende lo fa principalmente per il bisogno di liquidità (46,8%) e spesso reinveste i soldi ottenuti proprio nell’acquisto di una casa per i figli. Il 37,8% del campione vende per cambiare casa e l’8,1% lo fa per sopraggiunte modifiche all’equilibrio familiare. di Linda Iulianella per Buonenotizie.it
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