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Mercoledì 2 dicembre – Quando ti allontani, rimango indietro

 Mercoledì 2 dicembre - Quando ti allontani, rimango indietroIn quel tempo, Gesù venne presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là. Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele. Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: «Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada». E i discepoli gli dissero: «Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». Ma Gesù domandò: «Quanti pani avete?». Risposero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene. Matteo 15,29-37.

Mi basta stare vicino a te, per rimettere in piedi la mia vita.
Ma a volte lo scordo.
E quando ti allontani.
Rimango indietro.

Sto vicino a te.
Intorno a te.
Per stupirmi.
Sempre.

La mia fame è la tua fame
Tu la senti.
La mia stanchezza è la tua stanchezza.
Tu la senti.
Nulla di me, ti è estraneo.
Sei sempre in me.
E io in te.

Quando ho fame.
Anche poco, pochissimo, basta.
Perché l’amore moltiplica quello che divide.
Quando ho fame e ci sei tu.
Quello che c’è basta.
E avanza.

Per sfamare ci vuole pane.
Per sfamare tante persone ci vuole tanto pane.
Inizio a spezzare, a dividere.
Tu farai il resto.
Io continuo a spezzare.
E mi fido.

Di don Mauro Leonardi


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