In quel tempo Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo». Giovanni 1,45-51.
Che sei Dio lo so.
Perché mi hai riconosciuto e mi hai chiamato.
E di me ti interessavo solo io.
Non da dove venissi.
Non chi fossi prima di incontrare te.
Di me ti interessa solo me.
E me, hai chiamato.
Che sei Dio lo so.
Perché il tuo sguardo è su di me.
E sola, allora, non sono mai.
Che sei Dio lo so.
Perché conosci i miei pensieri.
Quei pensieri che neanche io so dire.
Li prendi tu.
Li ascolti tu.
Che sei Dio lo so.
Perché tu ci sei sempre.
E sei la cosa più grande che io abbia mai vista.
E sei il cielo.
Di Don Mauro Leonardi