In quel tempo, Gesù, prendendo in disparte i Dodici, cominciò a dir loro quello che gli sarebbe accaduto: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterà». E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». All’udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Marco 10,32-45
Tu cammini.
Tra la paura di chi ti segue.
Tra lo sgomento di chi è con te.
E tu mi dici quello che accadrà.
E io capisco solo che soffrirai.
E io capisco solo che morirai.
Ma tu sei la mia vita.
E vincerai la morte.
E vinceremo la morte.
Io non voglio stare accanto a te.
Voglio stare dentro te.
Io non voglio il tuo potere.
Voglio il tuo amore.
Voglio bere quello che bevi tu.
Voglio bere te.
Voglio immergermi nella tua acqua.
Voglio immergermi in te.
Vogliono un posto pronto per loro.
Un posto al lato del tuo trono.
Preparami un posto nel tuo cuore.
Voglio servirti.
Voglio stare nel tuo cuore.
Preparalo.
Preparami.
Quanta pazienza hai, amore mio.
Con le nostre ambizioni.
Con le nostre pretese.
Con le nostre gelosie.
Con le nostre rabbie.
Quanta pazienza hai, amore mio.
Quanto amore.
Non è questione di primi posti.
Non è questione di ultimi posti.
Non è questione di servire o essere padroni.
Non è questione di governare, dominare o essere oppressi.
È questione di amore.
È questione tua.
Siamo tutti in te.
Siamo tutti come te.
Solo così siamo quello che vogliamo essere, desideriamo essere.
O siamo in te.
O non siamo.
Di Don Mauro Leonardi