Mercoledì 4 marzo – Mi preparo ad amarti

Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici e lungo la via disse loro: «Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà». Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio». Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti». Matteo 20,17-28

Prendimi in disparte.


Prendimi in disparte per parlarmi di tradimento e dolore e morte.
Prendimi in disparte per parlarmi di quei giorni che saremo divisi e soffrirò.
Risorgerai?
Ridimmelo.
Ridimmelo.

Non sei venuto per dominare dall’alto.
Ma per morire.
Non sei venuto per un trono.
Ma per una croce.
Non sei venuto per darci potere.
Ma per darci la vita.
La tua.
Hai ragione.
Non so cosa chiedo.
E infatti taccio.
E infatti ti contemplo amore mio.
E mi preparo al dolore.
E mi preparo alla gioia.
Mi preparo ad amarti, a viverti.

Cammino con te.
E ti guardo.
Salgo con te e ti ascolto.
È tutto strano.
La vita che va a morire.
La gioia che va a soffrire.
La verità derisa, oltraggiata.
Un re che viene a servire.
Un grande, il più grande, che si fa piccolo.
Sei sceso dal cielo per venire, qui, sulla terra, nella mia terra, a stare in disparte con me.
Non voglio stare né alla tua destra.
Né alla tua sinistra.
Voglio stare nella vita tua.
Nelle braccia tue.

Ci hai riscattati.
Sono libera, liberata.
Sono amata, da te.
Sono viva, per te.
Tienimi vicina.
Sempre.
Dammi tu, da bere.
Dammi tu, la vita.

Sei venuto per servirmi.
Io, un amore così, non lo conoscevo.
Grazie.

Di Don Mauro Leonardi

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