Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo». Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo». Marco 7,14-23
Cosa ho nel cuore?
Cosa esce dal mio cuore?
Che rumore fa il mio cuore?
Dalle mie labbra cosa esce?
Questo dirà chi sono.
Questo dirà come sono.
Questo dirà chi mi abita.
Cosa ho nello stomaco?
Lo dirà la fogna.
È il mio cuore che voglio riempire di te.
E cosa ho nel cuore lo dirà la mia bocca, i miei sguardi, le mie mani, la mia vita.
Di don Mauro Leonardi