SICILIA – PALERMO – Figlie e figli miei carissimi! In prossimità delle feste pasquali desidero far giungere a tutti la mia personale ed affettuosa vicinanza, ma – soprattutto – annunciare la preziosa presenza di Cristo che, risorto dalla morte, continua ad essere vivo in mezzo a noi, contemporaneo alla nostra vita. Le ultime tappe del cammino quaresimale di questo Ciclo liturgico dell’anno A ci hanno presentato Gesù come acqua viva che può calmare la nostra grande sete (l’incontro con la Samaritana), come luce autentica che illumina il cammino dell’esistenza umana (la guarigione del Cieco nato), come vita eterna che libera dai limiti della nostra fragilità (la risurrezione di Lazzaro). Ecco: Cristo, risorto dalla morte, continua ad invitarci a bere, a vedere, a vivere! Carissimi, il Risorto vive nella comunità dei suoi discepoli, nella Chiesa.
Non crediamo di poterlo piegare ai nostri personali modi di vedere le cose! Il nostro incontro con il Risorto deve imparare dall’esperienza dell’apostolo Tommaso, che si allontana dalla comunità del Cenacolo e manca all’appuntamento con Gesù, la sera della Pasqua. La sua è una ‘Pasqua mancata’! Dentro la Chiesa, lí Gesú è presente e si lascia vedere e toccare, si lascia mangiare nel dono dell’Eucaristia. Si lascia avvicinare nei fratelli, specie nei poveri e negli ultimi. Per questo motivo, le nostre comunità siano Cenacoli in cui la presenza del Risorto è concreta nella Parola, nell’Eucaristia, nella carità fraterna, nell’amore vicendevole. Perché dal Cenacolo si possa irradiare un messaggio di speranza e di gioia rivolto ad ogni persona che incontriamo, per farci carico della sua sofferenza ed annunciare l’Amore di Dio che non viene mai meno. Dalla Croce di Cristo nasce la riconciliazione fra cielo e terra, la possibilità che il perdono e la salvezza raggiungano le pieghe più intime e dolorose in cui l’uomo può ritrovarsi a seguito delle sue scelte sconsiderate. Dalla Croce di Cristo, morto per tutti e dalla gratitudine perché con la Sua morte Cristo ha salvato la nostra vita, nasce l’unità della famiglia umana, per la quale ci sentiamo spronati sempre più alla carità, alla comprensione, alla giustizia e al bene comune, alla convivenza leale e pacifica, alla condivisione dei nostri beni.
Carissimi, Cristo è risorto! L’imprevedibile è esploso nella storia e nel Sepolcro vuoto si sintetizza l’amore di Dio che non si è fatto vincere da nulla, nemmeno dal peccato e dalla morte. A tutti giunga questa brezza del mattino della Risurrezione, particolarmente a quanti soffrono nel corpo e nello spirito, agli ammalati, agli anziani che sperimentano la solitudine e la prova, alle famiglie che vivono il dramma della disoccupazione, ai giovani scoraggiati per il loro futuro. La forza della Pasqua si manifesti per tutti in una testimonianza limpida e incisiva nella società di cui siamo chiamati ad assumere le sfide e a donare la speranza. Auguri di una Santa Pasqua. Fonte: Ufficio Stampa Arcidiocesi Palermo