Una forte scossa di terremoto è stata avvertita a Città del Messico. Le persone stanno lasciando gli edifici. Secondo una prima stima dell’Usgs, l’istituto geologico statunitense, la magnitudo del sisma sarebbe di 8.1. L’epicentro si trova sulla costa occidentale del Messico, al confine con il Guatemala.
Diramato l’allerta tsunami sulla costa occidentale di Messico, Ecuador, Nicaragua, Panama, Guatemala, Honduras, El Salvador e Costa Rica. Almeno tre persone sono morte in Chiapas in seguito al violento terremoto, lo riferisce il governatore dello Stato.
Gran parte di Città del Messico è rimasta senza luce in seguito al terremoto. Scuole chiuse “per poter precedere ad una revisione delle infrastrutture” dopo la forte scossa. L’epicentro del sisma è stato registrato a 165 chilometri da Tapachula, al largo delle coste dello stato meridionale del Chiapas, ad una profondità di 35 chilometri. Anche se distante dalla capitale, numerose persone hanno abbandonato le case e sono scese in strada al buio.
Il presidente del Messico Enrique Pena Nieto ha reso noto via Twitter di aver “attivato il comitato nazionale di emergenza” e i “protocolli della protezione civile” dopo la forte scossa di terremoto questa notte nella capitale e in altre aree del paese, considerata come una delle più violente dal devastante sisma del 1985.
In Guatemala il terremoto di questa notte è stato avvertito sia nella capitale, Città del Guatemala, sia in altre aree del paese. Subito dopo la scossa si sono verificate interruzioni nelle telecomunicazioni e internet. Si è trattato, sottolineano molti abitanti della capitale, di una scossa forte e prolungata. Via twitter, il presidente Jimmy Morales si è rivolto ai guatemaltechi ai quali ha fatto un appello alla calma.
ll terremoto è avvenuto alle 6:49 italiane nell’oceano Pacifico, lungo le coste del Messico nella zona vicina al Chiapas. La profondità è stimata in 72 chilometri, abbastanza da provocare effetti in superficie, come uno tsunami. Il meccanismo che ha generato questo terremoto, ha osservato il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv, è legato alla placca oceanica che spinge sotto quella continentale americana.
Fonte ansa.it