Santa Rita prega e aiuta tutti i bambini malati nel mondo!
Mi chiamo Rita, ho quattro anni e ho una malattia rara, talmente rara che sono l’unica al mondo a averla. Visto che io sono troppo piccola, la mia mamma mi ha prestato la sua voce per raccontarvi la mia storia:
Quando sono nata, il 24 maggio del 2015, sono stata la grande gioia di tutta la famiglia e soprattutto della mia sorellina Chanel Rita. I miei genitori si sono conosciuti a Cascia, durante un pellegrinaggio per visitare i luoghi di Santa Rita e anche se vivevano in due piccoli paesini della Calabria, uno accanto all’altro, si sono conosciuti sull’autobus diretto in Umbria. Si sono innamorati subito e in men che non si dica è nata mia sorella.
Poi sono arrivata io e con la mia micro variazione al cromosoma numero 13 ho rivoluzionato la vita di tutti loro, arricchendola però.
Quando avevo solo pochi mesi di vita, mamma si è accorta che non facevo le stesse cose che facevano i bambini della mia età. Il medico le disse che ero pigra. Invece, poi si è scoperto che ho una piccola, piccolissima variazione del cromosoma 13 che mi vorrebbe paralizzata a letto, come un vegetale. Ma io? Io cammino. Certo ho cominciato molto dopo i miei amichetti e solo ora comincio a parlare. Sì, è vero è tardi, molto più tardi della media, ma secondo la scienza non avrei dovuto parlare mai nella mia vita e pensare che non potrei nemmeno stare seduta.
Rita e la sua famiglia non mancano mai di far visita alla loro amica Santa Rita a Cascia, soprattutto il 22 maggio di ogni anno, per ringraziarla di tutto quello che fa per loro.
Dove arrivo io, con la mia breve vita, già piena di tanti sacrifici e battaglie, arriva anche la storia di Santa Rita. Tutti, tramite la mia esperienza, apprendono la storia della mia amica Santa Rita: i medici, gli infermieri, le maestre dell’asilo, le mamme dei miei amichetti.
Dai nostri numerosissimi pellegrinaggi a Cascia, la mamma ha portato in regalo alle mie maestre alcuni adesivi che ritraggono Santa Rita e uno di questi, le maestre lo hanno attaccato alla finestra della nostra aula. Quando mi chiedono Santa Rita dov’è, io le prendo per mano e le porto alla finestra. Che avvenimento per una bambina che doveva essere allettata non vi pare?
Quando la mamma mi aspettava fece uno strano sogno… Sognò una statua di Santa Rita immersa in una moltitudine di gente
, che le disse in dialetto calabro: “Questa volta ti aiuto, la prossima volta no”. Non sappiamo quale sarà la prossima volta, questa, comunque, la stiamo già vivendo.Mi divido tra le fisioterapie e le marachelle, gioco e litigo con Chanel Rita e con grande stupore di tutti la mia malformazione è sempre lì. Mamma e papà sono consapevoli di questo, ma nonostante tutto sono fiduciosi che tutto andrà bene, perché io malgrado tutto faccio sempre qualche piccolo progresso. Da poco dico mamma e papà, e per la loro gioia e per la mia dico anche Santa Rita.
Santa Rita è la nostra amica del cuore e il suo pensiero ci sostiene in ogni difficile circostanza: le mie analisi, un cambiamento nella terapia, lei è sempre lì e noi non manchiamo mai di ringraziarla recandoci nella Basilica dove è esposto il suo corpo per ringraziarla e per ricaricarci.
Una volta per esempio, io dovevo andare con la mamma in Sicilia per fare delle analisi di approfondimento, mentre papà sarebbe partito per andare a Cascia a prendere la reliquia di primo grado di Santa Rita che la nostra parrocchia avrebbe tenuto a disposizione per la venerazione dei fedeli per una settimana. Ebbene, papà partì, mentre io e mamma, tanta era la pioggia, non potemmo imbarcarci per traghettare fino in Sicilia. Insomma, quando Santa Rita arrivò in Calabria, la sua prima tappa, con il consenso del parroco, fu casa mia. Santa Rita passò a salutarmi a casa. Che privilegio, non vi pare?
Per questo, lo scorso 22 maggio sono stata a Cascia con tutta la mia famiglia e con la mia presenza ho voluto ringraziarla per tutto quello che fa per noi.
Mamma è consapevole che potrei non guarire mai del tutto, in effetti, quella micro variazione del cromosoma 13 non è rientrata, ma io imparo a fare sempre più cose.
Tuttavia, la fede nel Signore e in Santa Rita le danno la forza di andare avanti e sperare e quando proprio è stanca va a Cascia, sola con papà o anche con me e mia sorella e la nostra battaglia sembra più lieve.
Perché la fede è più forte di qualsiasi teoria sul corpo umano.
Articolo scritto da Marta Ferraro
per la rubrica “Storie dal Santuario”
pubblicato sul n.1-2020 di Dalle Api alle Rose,
la Rivista di Santa Rita.
(Fonte santaritadacascia.org)
Per iscriverti gratuitamente al canale YouTube della redazione: https://bit.ly/2XxvSRx ricordati di mettere il tuo ‘like’ al video, condividerlo con gli amici ed attivare le notifiche per essere aggiornato in tempo reale sulle prossime pubblicazioni.
Non dimenticare di iscriverti al canale (è gratuito) ed attivare le notifiche
Un appuntamento storico: si svolse giovedì 14 novembre 2002, a Palazzo Montecitorio, la visita di Sua Santità Giovanni Paolo II…
Preghiera del mattino a Maria, la 'Regina del Cielo' Invoca la Beata Vergine Maria con la preghiera del mattino... Ecco…
Donna della Festa, prega per noi Santa Maria, donna del piano superiore, splendida icona della Chiesa, tu, la tua personale…
Vangelo del giorno, 8 Novembre 2024. Lc 17,1-6 - Se sette volte ritornerà a te dicendo: Sono pentito, tu gli…
San Martino di Tours: vita e preghiera San Martino di Tours è stato un vescovo cristiano del IV secolo; è…
San Giovanni l'Elemosiniere: vita e preghiera San Giovanni l'Elemosiniere è stato il vescovo patriarca di Alessandria d’Egitto; è patrono delle…