La frana di Dimaro ha distrutto l’area del camper. I detriti hanno percorso la Val del Rio Rotian per abbattersi sulle case e le infrastrutture della zona distruggendole e spostando circa 50.000 metri cubi di materiali
Si sarebbe salvata aggrappandosi a un albero la figlia di Michela Ramponi la donna di 45 anni trovata morta questa mattina. Una colata di fango e detriti si è abbattuta sulla zona del campeggio di Dimaro andando a spazzare via tutto.
La forza con la quale si è abbattuta su quello che era il campeggio della zona (chiuso in questi giorni ma che avrebbe aperto nel fine settimana) è stata molto impattante e nel suo passaggio ha letteralmente spazzato via un ponte e poi ha raggiunto anche la strada per il Tonale.
Michela Ramponi si trovava nella casa e dalle prime ricostruzioni pare stesse cercando di scappare dirigendosi verso l’esterno. In quel momento si è abbattuta la colata di fango e mentre la figlia è riuscita miracolosamente a salvarsi, sembra aggrappandosi ad un albero spinta dai detriti, la madre, invece, non sarebbe riuscita ad uscire rimanendo intrappolata nella casa sommersa dalla frana.
La prima delle frane che ha colpito il paese è stata verso le 19 di ieri sera, a questa è seguita un’altra accompagnata da un forte boato.
La massa di acqua e detriti, come detto, si è staccata lungo la Valle del Rio Rotian mentre un’altra frana si è staccata verso Monclassico, però di dimensioni nettamente inferiori a quella distruttiva di Dimaro; inoltre tre frane sono state segnalate da Dimaro in direzione di Passo Campo Carlo Magno.Le avverse condizioni e l’impraticabilità della zona hanno reso particolarmente difficili le operazioni di intervento alle quali hanno concorso squadre di vigili del fuoco volontari con l’apporto del corpo permanente di Trento. Sono oltre venti le case interessate dalla frana, circa duecento gli sfollati. Un centinaio gli operatori al lavoro. A questi si aggiunge il campeggio di Dimaro che è stato totalmente distrutto. Come ha confermato il sindaco Andrea Lazzaroni, è stato un colpo molto duro per la comunità e adesso con il sostegno di tutte le componenti della Protezione civile trentina ci si sta adoperando per risolvere i problemi più urgenti, legati soprattutto alla viabilità e alla sistemazione degli sfollati che sono ospitati adesso presso parenti o strutture alberghiere della zona anche presso Malé.
Per liberare l’accesso alla casa sono stati utilizzati escavatori che hanno permesso di ricavare un varco attraverso il quale i soccorritori hanno raggiunto l’interno della casa dove è stato trovato ormai senza vita il corpo della donna. Da ore si alternano le squadre dei vigili del fuoco che stanno liberando le strade e poi si occuperanno delle case. L’obiettivo è di riuscire entro la giornata di domani a ripulire dalla maggior parte delle macerie il paese, mentre ancora l’acqua sta defluendo verso valle copiosa.
di Francesco Rossi per la Redazione fonte: Il Dolomiti
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