Ieri i vigili del fuoco hanno estratto dalle macerie la micia Carina, dopo dodici giorni passati sotto un tappeto infinito di macerie. E come se non bastasse si scopre che il felino è sorella di Gioia, la cui foto aveva fatto il giro del mondo, arrivando a far versare lacrime di commozione perfino in Cina e Giappone.
Daniela, la proprietaria, per cinque giorni aveva chiamato invano la piccola Gioia, facendo la spola da un angolo all’altro della sua casa distrutta e chiedendo, fino a perder la voce, ai vigili del fuoco di riportarla tra le sue braccia. Quel sogno era stato esaudito il 29 agosto da Andrea, pompiere aquilano che aveva vissuto il sisma del 2009 sulla sua pelle. Nessuno, però, avrebbe mai creduto che la micia bianca e grigia ce l’avrebbe fatta. Invece è stato così.
Ma pensare che Carina sotto quell’inferno è rimasta addirittura dodici giorni ha dell’incredibile. Invece il destino ha voluto strappare ancora una volta un sorriso a Daniela, una tra i tanti abitanti di Amatrice che sotto polvere e calcinacci hanno lasciato ricordi, oggetti e soprattutto persone care.
Carina, secondo i veterinari dell’Enpa, ha trascorso dodici giorni in condizioni incompatibili con la vita. Eppure non ha mollato. Il suo è stato un salvataggio «fortunato», perché i pompieri stavano rimuovendo le macerie della casa per liberare dai detriti il centro storico di Amatrice. Si trattava quindi di un intervento di routine, per cercare pian piano di far tornare alla normalità quel francobollo di terra.
Invece un miagolio, un movimento al rallentatore, quasi impercettibile, ha catturato l’attenzione di tutti. E quel batuffolo di pelo si è fatto lentamente spazio, mostrando tutta la sua forza.
«Dopo averla messa in sicurezza – raccontano i vigili del fuoco – la gatta è stata immediatamente affidata alle cure del medico Meir Levy dell’Enpa, l’Ente Nazionale di Protezione Animali, che ha una postazione ai margini della zona rossa». Qui l’animale ha ricevuto le prime cure con la somministrazione di fluidoterapia, antibiotici e vitamine. Ma purtroppo le condizioni di salute sono molto serie ed è stato necessario trasferirla in clinica a Rieti.
«La prognosi – spiegano i veterinari della Protezione Animali – è riservata poiché la gatta accusa ipotermia e una grave disidratazione, appare abbattuta e disorientata. In questa situazione potrebbero sopraggiungere complicazioni che, a loro volta, potrebbero causare un peggioramento del quadro clinico complessivo. Di positivo c’è, tuttavia, che, dopo giorni di digiuno forzato, Carina ha ripreso a mangiare».
È ancora troppo presto per stabilire se ce la farà, ma tutti fanno il tifo per lei sperando che il miracolo possa completarsi e che l’animale possa al più presto ricongiungersi con Gioia e con la sua padrona Daniela.
Redazione Papaboys (Fonte www.ilgiornale.it)
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