L’imbarcazione si è rovesciata al largo di Cesme: cercava di raggiungere la Grecia. Ritrovato anche il corpo di una bambina siriana di 5 anni annegata pochi giorni fa. Altri 11 morti su una barca diretta alla Canarie. Germania e Francia: “Ridurre il flusso”. Mentre l’Italia entra nel mirino della Commissione Ue per inadempienza nella registrazione dei migranti, un’ennesima tragedia si è consumata al largo della Turchia.
Sei bambini, tra cui anche un neonato, sono morti nel naufragio avvenuto intorno alle 2:30 della scorsa notte di un gommone di profughi afghani al largo di Cesme, nella provincia di Smirne, sulla costa egea della Turchia. La Guardia costiera di Ankara ha salvato altre 8 persone. L’ imbarcazione si è rovesciata al largo di Cesme mentre cercava di raggiungere la Grecia con un imprecisato numero di persone a bordo. Proseguono intanto le ricerche di altri possibili dispersi.
La bambina siriana. Nelle stesse ore, il corpo di una bimba siriana di 5 anni è stato ritrovato sulla spiaggia di Pirlanta a Cesme, nella provincia turca di Smirne sul mar Egeo. La piccola, identificata come Sajida Ali, sarebbe annegata in un naufragio di alcuni giorni fa.
La drammatica immagine del corpo della bimba sulla spiaggia, diffusa dai media locali, ricorda quella del ritrovamento del piccolo Aylan Kurdi, il bambino curdo-siriano di 3 anni annegato a inizio settembre con la madre e il fratellino di 5 anni.
Dramma subsahariano. Un’altra tragredia ha colpito un’imbarcazione di migranti partita da Bojador nel Sahara occidentale e diretta alle isole Canarie. La barca si è ribaltata a causa delle cattive condizioni meteorologiche e nel naufragio sono morti almeno 11 subsahariani. Al momento non si conosce la sorte delle altre 28 persone a bordo, né la nazionalità dei migranti. La ong aveva riferito che si erano persi i contatti con l’imbarcazione alle 3 di notte di lunedì, le 4 in Italia, dopo che aveva navigato circa 100 chilometri a sud di Bojador, nella costa sud del Sahara occidentale, regione sotto occupazione del Marocco.
Italia nel mirino Ue. L’Italia è finita intanto nel mirino della Commissione Ue, che intende aprire una procedura d’infrazione nei confronti di alcuni paesi per non aver raccolto e inserito nel sistema Eurodac le impronte digitali dei migranti richiedenti asilo. La procedura, salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, sarà aperta giovedì prossimo. Secondo fonti europee, l’iniziativa è stata inserita nel pacchetto mensile delle infrazioni di fine anno qualche giorno fa e rappresenta sostanzialmente un “atto dovuto” a causa del “mancato rispetto” da parte dell’Italia – e non solo – di alcune delle disposizioni previste dal regolamento Eurodac.
“Riduciamo i flussi”. Intanto i governi tedesco e francese hanno scritto una lettera congiunta, indirizzata alla Commissione europea, nella quale si dicono “fermamente convinti” che il flusso di migranti verso l’Europa “debba essere ridotto”. “Respingiamo con forza qualsiasi confusione tra terroristi e migranti”, si legge nella lettera firmata a quattro mani dai ministri dell’Interno, Bernard Cazeneuve e Thomas de Maiziere, e datata 3 dicembre. I due ministri
chiedono però di “trovare una risposta comune alla crisi dei rifugiati” e rivolgono un appello per un “rafforzamento sostanziale” del ruolo e delle operazioni di Frontex, l’agenzia europeo di coordinamento della sorveglianza delle frontiere esterne dell’Ue.
Redazione Papaboys (Fonte www.repubblica.it)
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