Un bambino di otto anni sparito nel nulla da una settimana; centinaia di poliziotti e volontari lo cercano inutilmente giorno e notte nella zona montagnosa di un piccolo paese di Almeria, nel sud della Spagna; lo strano ruolo di un uomo che perseguitava la madre del piccolo; il ritrovamento di una maglietta vicino da un depuratore che però non era stata vista prima dai ricercatori.
E l’intervento del ministro dell’Interno spagnolo, Juan Ignacio Zoido, che su Twitter annuncia che in quella maglietta c’è il Dna del bambino e che «le ricerche proseguiranno». Sono i dettagli principali di un mistero che sta tenendo in ansia la Spagna, seguito da vicino da giornali e tv, la scomparsa di Gabriel Cruz Ramírez a Hortichuelas (Almería), nel sud della Penisola. E’ intervenuto anche il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, che ha detto: «Abbiamo fiducia nelle indagini, speriamo che il bambino torni preso a casa».
.
.
Siamo in campagna e Gabriel è nella casa dei nonni. Esce, come fa spesso, per percorrere una strada sterrata di un centinaio di metri che conosce bene, per raggiungere l’abitazione del cugino. Dal resto, assicurano i genitori, sa orientarsi in tutta la zona e non si è mai allontanato. Sono le 15.30. Da quel momento non si hanno più tracce del bambino, ma i genitori danno l’allarme solo alle 18 quando capiscono che Gabriel non è mai arrivato a casa del cugino.
Partono le ricerche, partecipano centinaia agenti, i cani delle unità cinofile, i volontari, ma tutto risulta inutile. Gabriel è volatilizzato: non siamo in una grande città, dove nel caos qualcuno potrebbe averlo costretto a salire in macchina, siamo in un piccolo paese dove un evento anomalo non passa inosservato. Emergono solo due particolari. Il primo: la madre, Patricia Ramirez, in passato era stata perseguitata da un uomo di 42 anni con problemi mentali, tanto che un giudice aveva ordinato che non si avvicinasse mai a meno di duecento metri dalla donna. L’uomo è stato arrestato sabato scorso per aver violato la decisione del giudice, ma il ministro dell’Interno ha assicurato che non vi sono collegamenti con la scomparsa di Gabriel.
.
Secondo dettaglio: nel pomeriggio di sabato scorso, a tre chilometri dal luogo della scomparsa, il padre del bambino ha ritrovato una maglietta bianca in un’area vicino a un depuratore. Il test del Dna ha confermato che era stata indossata da Gabriel, ma non si capisce come mai non fosse stava vista da chi stava compiendo le ricerche ed era già passato in quel punto. Per questo, c’è chi non esclude che in realtà sia stata messa successivamente da qualcuno per inviare un messaggio. Intanto, ora le ricerche sono state ampliate, fino a 12 chilometri dalla casa della nonna di Gabriel. I genitori stanno lanciando appelli tramite la stampa chiedendo di «riconsegnare il bambino»: sembrano convinti che qualcuno lo abbia portato via e lo tenga prigioniero da qualche parte.
Fonte: Il Messaggero on line