E’ stato catturato il leader del commando di terroristi islamici Al Shabaab che ieri sera ha attaccato con diverse autobomba il lungomare di Mogadiscio in Somalia. Il bilancio è di almeno 20 morti. E’ il terzo attacco a hotel e a strutture turistiche compiute di recente in Africa da gruppi affiliati ad Al Qaida. Legate invece ai miliziani dell’Is le vittime di ieri al Cairo e nel nord della Libia. Il servizio di Gabriella Ceraso per Radiovaticana:
E’ stato un nuovo assalto coordinato da un commando al grido di “Allah è grande” a seminare la paura da ieri pomeriggio a poche ore fa, sul lungomare di Mogadiscio, tra il Beach View Hotel e il lido See food di solito frequentati da giovani e uomini d’affari. Il leader dell’azione, rivendicata via radio dagli estremisti islamici di Al Shabaab, è stato catturato mentre quattro complici sono stati uccisi. Vittime almeno una decina di persone tra civili e guardie di sicurezza dei locali dove era in corso una festa. Gli attentatori si sono fatti largo con le autobomba e poi hanno sparato all’impazzata sulla gente.” Una barbarie” ha commentato il premier somalo Abdirashid Ali Sharmarke. E’ il secondo attacco in pochi mesi alla capitale. Dopo aver colpito Mali, Burkina Faso, Kenya gli islamisti, secondo analisti internazionali, starebbero internsificando le loro azioni sul modello del’Is. E proprio in un covo del Califfato al Cairo in Egitto ieri hanno trovato la morte 7 poliziotti e tre civili.
Era in corso il disinnesco di un ordigno. Secondo il sito egiziano “Hadas Al Aan”,i terroristi dell’appartamento di Giza appartengono al gruppo “Ansar Beit el-Maqdes”, la formazione attiva nel nord del Sinai e affiliatasi all’Is nel novembre scorso. Miliziani in azione anche nel nord e nell’est della Libia: attaccati i pozzi petroliferi di Ras Lanuf e i dintorni della città di Derna. Gli assalti hanno dato modo all’inviato dell’Onu per la Libia, Martin Kobler, di esortare le fazioni più restie a far fronte comune contro i terroristi e ad appoggiare il nascente governo di unita’ nazionale.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)