Ian Russell, padre di Molly Russell, alla Bbc ha accusato il social network Instagram di aver spinto la figlia ad uccidersi.
Guardando i profili social della figlia hanno scoperto immagini inquietanti e che fanno riferimento ad autolesionismo e suicidio.Secondo il padre di Molly, gli algoritmi del social continuerebbero a suggerire post di interesse per l’utente
: poco importa se si tratta di immagini che possono incoraggiare depressione e autolesionismo.L’unica limitazione è un avviso che scatta in caso si cerchi la parla suicidio: «I post con parole o tag che cerchi spesso incoraggiano comportamenti che possono causare dolore o condurre anche alla morte. Se stai vivendo una situazione difficile, saremmo lieti di aiutarti». Un avviso che comunque può essere semplicemente saltato.
Fonte www.leggo.it
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