CALABRIA – LAMEZIA TERME – Gli usurai e gli strozzini “denudano e spogliano tante famiglie e tante imprese”. È quanto afferma il vescovo di Lamezia Terme, monsignor Luigi Cantafora, anticipando al Sir ciò che dirà questa sera nel suo discorso alla città al termine della processione del compatrono, sant’Antonio da Padova. “C’è chi ruba, distrugge e divora i beni dei poveri! Chiediamo al nostro Santo di convertirli e di fermare la spirale della corruzione pacificamente accettata”, afferma mons. Cantafora, chiedendo di “concentrare gli sforzi della società civile e sociale verso un progetto di città per Lamezia” che faccia “dell’accoglienza e della giustizia le misure alte della sua identità territoriale”. “E di giustizia tante famiglie e tanti nostri fratelli e sorelle hanno bisogno”, aggiunge richiamando alcune operazioni condotte dalle forze dell’ordine e della magistratura – “alle quali va il nostro sostegno e la nostra gratitudine” – che hanno rivelato “uno spaccato della nostra città dove l’illegalità rischia di diventare la trama della convivenza civile”. Il vescovo lametino invita, poi, al “perdono”. “Ecco – dice – di nuovo il mio appello: riconciliamoci, cerchiamo di stringere e unire le forze perché la città cresca e maturi quell’impegno concreto e reale verso il bene comune”. Fonte: Agensir
Mons. Cantafora: fermare corruzione pacificamente accettata
Di Redazione
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