EMILIA ROMAGNA – FERRARA – “Mani sacrileghe” hanno compiuto un “ulteriore, e per certi aspetti incredibile, sfregio alla tradizione cristiana e mariana della nostra città e della nostra arcidiocesi”. Così l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, monsignor Luigi Negri, ha commentato ieri, nel corso delle Messe celebrate ad Alberone e a Cologna, il furto di una statua della Madonna da un’ eidcola votiva lungo la strada, avvenuto a Torre Fossa. “La fede cattolica – ha denunciato – è contestata gravemente nei suoi segni più forti anche in queste zone, dove un po’ superficialmente si pensava che non sarebbe accaduto quello che peraltro è accaduto in tutto il mondo. La fede è un fatto che si può tranquillamente odiare di fronte al mondo, e che si può tentare esplicitamente di sradicare dalla realtà materiale della nostra società, al fine di sradicarla dai cuori e dalle anime”. “La Chiesa perdona, anche se è difficile, gli autori di questo atto inqualificabile – ha proseguito Negri – e si augura comunque che le istituzioni facciano al più presto chiarezza sulla vicenda e assicurino alla giustizia coloro che si sono resi autori di questo misfatto”. Il presule ha chiesto a tutti i cristiani di “riprendere ogni giorno il cammino della testimonianza esplicita della fede e della sua proposta missionaria al mondo”, invitando altresì le comunità ecclesiali a compiere, nei tempi e nei modi che i loro sacerdoti riterranno opportuni, gesti di penitenza e preghiere riparatorie. Fonte: Agensir