Il primo motivo che viene addotto è di ordine economico” e “il secondo motivo invece è ‘culturale’”. Lo sottolinea il vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessarollo, in un intervento pubblicato sul settimanale diocesano, “Nuova Scintilla”.
“Raramente – aggiunge – invece si sentono incoraggiati dai cittadini a rimboccarsi insieme le maniche per cercare di andare incontro a chi si trova in situazione così disastrata e bisognosa di aiuto”. Il presule confronta “questo modo di pensare con quello di un santo dei primi secoli della Chiesa” per il quale se si vuole la misericordia celeste, occorre esercitare quella terrena verso i poveri.
“Noi che crediamo in Gesù e al suo Vangelo come ci sentiamo di fronte a queste parole? Forse – sostiene monsignor Tessarollo – non sarà il caso di interrogarci su come possiamo andare incontro a questi poveri, nostri fratelli, quali forze e disponibilità mobilitare positivamente, anziché parlare sempre di come respingerli, magari anche incoraggiando i nostri amministratori a ciò?”.
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