Per definire la misericordia, tema dell’Anno santo straordinario in corso, monsignor Marco Frisina ricorre alle parole bibliche: «Anzitutto, è la fedeltà amorosa che Dio ha con se stesso e con noi, espressa nell’Antico Testamento dal termine hesed, concetto di benevolenza che non sempre riusciamo a tradurre correttamente.
Nel Salmo 137 ripetiamo: “Eterna è la sua misericordia”, come qualcosa che attraversa i secoli. Perché Dio ha costantemente teso la mano e aperto il cuore alle fedeltà e infedeltà di Israele».
Poi, insita nella misericordia è la tenerezza: «Il Signore mostra sempre la sua tenerezza. Con lo sguardo di un padre verso un figlio malato, gli sta vicino con più affetto e attenzione. È propria di Dio questa misericordia che diventa sempre profonda pietà e tenerezza nei nostri confronti. Gesù ce la dimostra facendola toccare con mano nei suoi gesti e nelle sue parole. Il Vangelo si fonda su questo ed è quello che in questo Anno santo papa Francesco ha voluto mostrarci, per esempio scendendo in piazza San Pietro per confessare alcuni giovani insieme ad altri sacerdoti. Un modo per dire loro che il Signore non vede l’ora di incontrarli e abbracciarli nei loro peccati».
Esiste dunque un filo rosso tra Antico e Nuovo Testamento, ed «è sempre il Signore della misericordia. Nel capitolo 34 dell’Esodo, quando Dio appare a Mosè nella nube sul Monte Sinai, lui gli chiede di mostrargli la sua gloria. Immaginiamo che sia una potenza in grado di schiacciare tutti, invece è proprio la misericordia».
Don Marco è innamorato della Scrittura, prima ancora di essere un noto autore e compositore di musica sacra, fondatore e direttore del Coro della diocesi di Roma e maestro di cappella della cattedrale di San Giovanni in Laterano. Ha anche l’incarico di rettore della basilica romana di Santa Cecilia in Trastevere, dove ha tenuto un ciclo di catechesi sulle opere di misericordia. E proprio in questo Anno santo straordinario papa Bergoglio lo ha scelto come missionario della misericordia, ma lui – che compirà 62 anni a dicembre – ci tiene a precisare che per trasmettere la misericordia bisogna averla conosciuta personalmente. «Io la sperimento ogni volta che mi confesso: il Signore mi rivela che è vicino a me, mi vuole bene. E poi ho ricevuto la grazia di essere uno dei missionari della misericordia, di poter assolvere anche peccati gravi: un momento in cui si sente la potenza della misericordia, la sua vera grande onnipotenza, e in cui si incontra la sofferenza della gente. I peccatori soffrono profondamente, perché il dolore del peccato rimane dentro come un tarlo, una malattia. Non sono mai spensierati».
Per questo monsignor Frisina ritiene «straordinaria l’idea del Papa di indire questo Giubileo, moltiplicare le occasioni di perdono e indicare attraverso i missionari della misericordia la confessione: un grande “spot” della misericordia di Dio. Fa bene a noi preti riscoprire il vero potere che il Signore ha dato a tutti noi nel perdonare i peccati, assolverli e sollevare le persone dal dolore».
Di questo amore gratuito, disarmante, c’è «una sete vera. È bello poterlo offrire ai fratelli e ritrovare speranza, consolazione gioia; la misericordia fa bene a chi la esercita e a chi la riceve», nota don Marco. «Viviamo sempre in questo clima di tensione rilanciato dalla tv e alla fine crediamo che il mondo sia fatto solo di attentati, cattiverie, sofferenze. Invece è fatto anche di tanto bene, gioia, amore. Abbiamo la possibilità di riscoprire tutto il bene che esiste, è un inganno diabolico pensare che ci sia solo il male. Le nostre città hanno bisogno di sapere che il male non trionfa, che Dio si avvicina alle nostre povertà: a noi tocca incontrarlo e renderlo presente».
Questo messaggio il maestro Frisina cerca di comunicarlo attraverso i suoi canti: nell’ultimo cd, intitolato Dio ha tanto amato il mondo, si va dalla Preghiera semplice di san Francesco con l’invito a farsi strumenti di amore, «che sembra calzare a pennello con lo spirito di questo Papa», al brano che «forse più di tutti ha ispirato questo Giubileo» e riassume il capitolo 25 di Matteo («ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me»), spesso citato dallo stesso Bergoglio. «Un testo imbarazzante e anche duro nella sua bellezza, che preannuncia il giudizio finale e correla fra loro le opere di misericordia corporali e spirituali. Un giudizio che non ci permette alibi».
Per la copertina del disco don Marco ha scelto un dipinto del Masaccio che raffigura «il gesto del Padre che offre il Figlio sulla croce e fa vedere come salva il mondo. I grandi artisti hanno saputo esprimere questa grande forza della fede cristiana. Ma sono tante le opere che parlano della misericordia di Dio: il ciclo del Caravaggio, per esempio, uomo tormentato da un’ansia di grazia e di bene. Un poeta della sofferenza, in cerca di misericordia. Nel buio della taverna della Vocazione di Matteo, il volto di Cristo illuminato con la luce di taglio che chiama il futuro apostolo è segno della misericordia di Dio che entra nelle nostre tenebre e viene a stanarci. E nella Madonna dei pellegriniMaria, madre di misericordia, esce dalla porta porgendo il Bambino: continua a offrire a suo Figlio».
I prossimi lavori di monsignor Frisina? «Uno sulla Passione, in occasione del sesto centenario della nascita di san Francesco di Paola», che ricorre proprio quest’anno.
«E poi sto già preparando il Giubileo delle corali e degli animatori liturgici, in programma dal 21 al 23 ottobre». L’evento, infatti, è organizzato dal Coro della diocesi di Roma ed è inserito nel calendario degli eventi giubilari del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione (programma su www.giubileocorali.com). Poi concerti, esercizi spirituali, convegni, impegni di formazione.
Per sostenere il ritmo incalzante degli appuntamenti, don Marco ha un segreto: «Le mie sorelle “complici spirituali” del monastero benedettino di Santa Cecilia», la martire romana patrona dei musicisti, «un polmone contemplativo nascosto di Roma. Ogni volta che parto, mi raccomando alle loro preghiere, così sono tranquillo».
Per l’Anno santo Credere propone la raccolta I canti della misericordia, con i brani liturgici sul tema del Giubileo composti dagli autori più conosciuti, tra i quali monsignor Frisina. L’opera, in 5 cd, è disponibile su www.edicolasanpaolo.it e nelle librerie a 29 euro.
IL DISCO: CANTI PER IL GIUBILEO
S’intitola Dio ha tanto amato il mondo (Paoline, 15 euro) il cd di canti per la celebrazione della Messa composti, orchestrati e diretti dal maestro Marco Frisina per il Giubileo della misericordia. Fra i pezzi, la Preghiera semplice. Il disco è registrato con l’esecuzione dell’orchestra Supernova e del Coro della diocesi di Roma.
Redazione Papaboys (Fonte www.famigliacristiana.it)
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