Siamo nel giorno 50 dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ed il conflitto non tende a rallentare. Zero possibilità per la pace, ad ora (salvo miracoli, nei quali crediamo fermamente)
Cosa succede in questo giorno
L’ex presidente Medvedev: “Se Svezia e Finlandia si uniscono alla Nato, la Russia prenderà contromisure”. A Mariupol si arrendono marines ucraini. Mosca minaccia: missili su Kiev se verranno compiuti nuovi attacchi. Biden annuncia 800 milioni di dollari di nuove armi all’Ucraina. Zelensky: “O la Russia cerca la pace o uscirà dalla comunità internazionale”. Stati Uniti e Canada: “Esempi di genocidio in Ucraina”
Dopo settimane di bombardamenti e assedio che hanno stremato la popolazione, con centomila persone in disperata attesa di un’evacuazione, la Russia annuncia di aver preso il controllo del porto. La controffensiva ucraina ha però colpito con missili Neptune l’incrociatore “Mosca”, lo stesso che il 24 febbraio lanciò l’ultimatum per la resa ai 13 marinai ucraini sull’Isola dei Serpenti
La difesa di Mariupol (che sta per cadere) sottrae ai russi forze per l’offensiva nel Donbass
La strenua difesa di Mariupol da parte delle forze ucraine sta costringendo i russi a mobilitare un numero “significativo” di soldati ed equipaggiamenti, sottraendo forze all’esercito di Mosca per un’offensiva nel Donbass.
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L’analisi arriva dall’intelligence britannica, secondo cui le città di Kramatorsk e Kostiantynivka subiranno probabilmente attacchi russi “indiscriminati” e con un grado di violenza simile a quello registrato finora in altri centri urbani.
Esplosioni vicino al porto di Odessa
Due esplosioni sono state udite non lontane dal porto di Odessa questa mattina poco dopo le 10 locali (le 9:00 in Italia).
“A causa delle esplosioni appena sentite in città, vi chiediamo di mantenere la calma e rimanere al riparo. Al momento non c’è pericolo per la popolazione civile”, ha affermato il servizio stampa del comando operativo meridionale sulla sua pagina Facebook.
Missili su nave russa, Odessa teme rappresaglia
“Abbiamo conferme sul fatto che la nave russa sia stata colpita. Ora temiamo che il nemico prepari una risposta sulla città”. Lo ha detto il portavoce dell’amministrazione della città di Odessa, Sergei Bratchuk, dopo la conferma che l’equipaggio russo ha abbandonato l’incrociatore Moskva a largo di Odessa dopo un incendio che gli ucraini sostengono sia stato causato dai loro missili Neptune.
La situazione umanitaria a Mariupol è allo stremo
“I russi hanno distrutto gli ospedali e tutta la città. Questo è un genocidio lanciato da un criminale di guerra, Putin, contro la nostra nazione. Finché resisteremo, resisterà anche l’Ucraina” è il grido di dolore e orgoglio del sindaco Vadym Boychenko.
Dalla città assediata, oltre metà della popolazione rimasta cerca ancora di fuggire. Almeno 100mila persone intrappolate, secondo le autorità locali, con scarse prospettive di evacuazione, visto che i corridoi umanitari continuano a restare di fatto bloccati, se non per poche iniziative con mezzi privati.
L’Ucraina ha però di nuovo annunciato la ripresa delle evacuazioni di civili attraverso nove corridoi umanitari, anche da Mariupol, città assediata dall’esercito russo, nel sud-est del Paese, dopo un giorno di sospensione a causa delle violazioni del cessate il fuoco denunciate da Kiev. “Oggi sono previsti nove corridoi umanitari“, ha spiegato il vice primo ministro ucraino Iryna Verechtchuk su Telegram. Nelle prossime ore si vedrà se verranno ancora bloccati perché il cessate il fuoco viene violato.