Violente tensioni in Mozambico. Nell’ex colonia portoghese si registrano scontri a fuoco, con una trentina di vittime, tra esponenti del Frelimo, Fronte di Liberazione, dal 1962 al potere, e gli ex ribelli della Renamo, Resistenza Nazionale.
Questi ultimi denunciano la mancata applicazione degli accordi di pace, firmati a Roma nel 1992 grazie alla mediazione della Comunità di S. Egidio, che prevedevano il loro inserimento nelle istituzioni. Della situazione attuale, Giancarlo La Vella ha parlato con il padre comboniano Leonello Bettini, da anni missionario in Mozambico:
R. – C’è un’insicurezza molto grande, perché si sa che ci sono scontri. Ci sono una serie di incontri e di tavole rotonde per poter discutere e cercare di appianare le difficoltà che vi sono in questo momento di intendimento fra i due partiti principali. Si va avanti, ma si ha l’impressione che non si arrivi a nulla, perché chi ha il potere evidentemente non vuol cedere.
D. – Quali riflessi ha questa situazione sulla popolazione civile?
R. – Tutto questo ha un forte riflesso sulla gente. Aumenta l’insicurezza a causa della sensazione di instabilità della situazione politica e di pregiudizio sul futuro della nazione.
D. – La Chiesa locale sta in qualche modo adoperandosi per risolvere queste frizioni tra i due maggiori partiti?
R. – Si fa un grande sforzo, a livello di Chiesa cattolica e non solo, anche delle Chiese cristiane, anche dei musulmani, parlando con i fedeli per cercare pace, riconciliazione. La gente dice: “La pace che è arrivata dopo tanti anni di guerra è un dono che Dio ci ha dato e non vogliamo che ce la tolgano, per nessun motivo”.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)