“Il suo compleanno sarebbe stato a settembre: 15 anni». Così dice il coetaneo Alex, ai bordi della strada, con il lenzuolo che copre il cadavere del compagno di classe che ieri pomeriggio è morto sulla via Cervese, nel cuore dell’abitato di Sant’Egidio.
Il suo ‘cinquantino’ è parcheggiato vicino a quello dell’altro compagno caduto dalla moto che si è ferito leggermente. Sullo sfondo vicino al lenzuolo che copre la salma e alle strisce pedonali c’è il Km enduro di Sebastiano. Alex fissa verso quel punto e non piange, per ora.
Sebastiano Suzzi era nato nel 2004 e abitava a Saiano, piccola frazione collinare nel comune di Cesena, con la madre Fabienne e il fratello Giona, un anno in meno di lui, che quest’anno ha frequentato la terza media. Era orfano di padre, morto nel 2017 in seguito a un incidente sul lavoro.
Sebastiano Suzzi aveva concluso il primo anno delle scuole supeirori all’istituto tecnico tecnologico Pascal, nella classe 1 C. «Ci eravamo visti al Mc Donald su via Cervese – prova a ricordare il ragazzino – ed eravamo diretti verso il centro di Cesena, a trovare un amico. Io ero davanti e dallo specchietto retrovisore all’altezza di Sant’Egidio, prima di costeggiare il parco, ho intravisto la caduta dei miei amici dalle moto».
Alex poi, si legge sul Resto del Carlino, ha avvertito i suoi genitori al cellulare e di lì a poco è arrivato il padre ad abbracciarlo, raccogliere le sue lacrime fino ad allora trattenute e il racconto della terribile vicenda di cui è stato testimone. «Io ho frequentato le scuole medie a San Giorgio – dice ancora il compagno – mentre Sebastiano abitava nelle colline sopra Cesena. Non ho neanche il suo cellulare e sia lui che lui non siamo in facebook. Siamo diventati amici all’Iti Pascal e oggi ci eravamo dati appuntamento per trascorrere un pomeriggio insieme».
Sebastiano frequentava la parrocchia di Sorrivoli, frazione del comune di Roncofreddo vicino a Saiano, dove aveva avuto come educatore don Pasquale Gentili, un sacerdote molto amato dai ragazzi, che ci ha risposto incredulo e costernato dalla Valle D’Aosta, dove si trova per un campo scuola con i ragazzi della sua comunità.
«No, non può essere vero – dice il sacerdote –. Non potete immaginare il dolore che mi date con questa notizia. Sebastiano! Certo veniva in parrocchia, sono il suo prete. La sua famiglia ha vissuto la tragedia della morte del padre Enea due anni fa, per un incidente sul lavoro. Conosco bene anche il fratello più piccolo. Non riesco più a parlare, scusatemi. Le passioni di Sebastiano? Era un ragazzino vivo, amava le moto…». Le ultime parole sono spezzate da un singulto.
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