A più di un anno dalla prima ondata di violenze nello Stato di Rakhine, almeno 130mila persone risultano ancora sfollate. Vivono in condizioni che le Nazioni Unite descrivono come “terribili”. Sono a rischio grave di malattia e malnutrizione. Vivono nella paura. Adesso, durante la stagione dei monsoni, la crisi umanitaria si aggrava ancor più. A prescindere da quale sia il loro status o condizione nel Paese, essi sono esseri umani che andrebbero trattati in modo umano e dignitoso. Nel Buddismo, i principi della metta (amorevole tenerezza) e del karuna (compassione) si applicano a tutti gli esseri viventi. Nel Cristianesimo vi sono principi analoghi: “Ama il prossimo tuo come te stesso”
e “Ama il tuo nemico”. La libertà di pensiero, di coscienza, di religione o di credo – come previsto dall’art. 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani – è forse la più preziosa e basilare di tutte le libertà. Gli altri diritti basilari, come la libertà di espressione, assemblea, associazione e movimento attingono in qualche modo tutti alla libertà di coscienza. Per questo, quando sentiamo di persone che attaccano – dal punto di vista fisico o verbale – altri solo perché di fede religiosa diversa, o che sfruttano la religione per diffondere l’odio, ci sentiamo profondamente addolorati. Questi discorsi intrisi di odio sono completamente contrari agli insegnamenti delle principali religioni al mondo, in tutto e per tutto contrari alla più importante fede professata in Myanmar, il buddismo, e totalmente contraria ai principi dei diritti umani e del rispetto per l’umanità. Per questo ci rivolgiamo alle autorità competenti, perché prendano i provvedimenti del caso per impedire la diffusione di altro odio e intolleranza. Siamo per la difesa del diritto di parola, ma non quando esso comporta l’incitamento alla violenza. E invitiamo le autorità a perseguire chiunque fomenti la violenza, così come è compito dei leader religiosi mantenere la disciplina nel clero e fra i fedeli laici. Questi principi che abbiamo appena enumerato riguardano tutti, a prescindere dalla fede buddista, cristiana, musulmana, indù, animista o di altro credo. La crisi dell’ultimo anno ha avuto un impatto particolarmente forte sulla comunità musulmana e piangiamo ancora la perdita di vite umane, le devastazioni e la paura inculcata nelle menti dei nostri fratelli e sorelle musulmani. Ma i principi e le sfide sono importanti per tutti noi. a cura di Emanuela GraziosiPapa Francesco ha annunciato eventi di straordinaria importanza per il prossimo Giubileo del 2025, un anno santo dedicato alla riflessione…
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