Il 26 gennaio, don Giuseppe Carmelo, parroco al Pallonetto, ha spostato in strada l’abituale momento di preghiera del giovedì. Qualche giorno fa,un’operazione dei Carabinieri portò allo smantellamento di una centrale di spaccio che utilizzava bambini di 8 anni. Il sacerdote e la sua comunità hanno voluto così rilanciare il ruolo educativo e sociale della Chiesa.«Dio solo sa quanto io desideri la conversione di chi ha scelto la strada dell’illegalità».
Mentre pronuncia queste parole gli occhi azzurri di don Giuseppe restano chiusi. Ha portato la sua chiesa, la chiesa di Santa Lucia a Mare, in un vicolo stretto di Napoli. Un rione incastrato tra Piazza Plebiscito e il lungomare di via Partenope: il Pallonetto. E’ lì che il 17 gennaio i carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno smantellato una centrale di spaccio che utilizzava bambini di 8 anni per confezionare le dosi di droga. Ed è lì che lui ha celebrato Messa.
Tra quei palazzi stretti che si affacciano l’uno dentro l’altro, don Giuseppe Carmelo ha voluto confezionare amore. Ha allestito l’altare tra i portoni dei palazzi, quegli stabili trasformati in rivendite di morte, dove alcuni degli indagati oggi vivono agli arresti domiciliari. Padre Giuseppe conosce bene quei luoghi e conosce bene anche quelle famiglie. «Siamo scesi in strada non per denunciare ma per annunciare». Tende la mano a coloro che hanno scelto l’illegalità e lo fa insieme a tutta la comunità. Attorno a quel piccolo tavolino di plastica trasformato in un sacro altare c’è la luce. «Abbiamo distribuito a tutti piccole candele che rappresentano proprio la luce che può entrare nelle nostre case – spiega il parroco – la candela rappresenta una possibilità, la preghiera e se si ha fede Gesù concederà una seconda opportunità».
Don Giuseppe si rivolge soprattutto ai più giovani che sono stati arrestati e pensa ai momenti in cui proprio quei giovani hanno condiviso con la parrocchia. Campi estivi, catechesi e altre attività. Ma la società poi ha reso vano quel lavoro. Colpa della crisi. Il lavoro che avrebbe dovuto indirizzare i ragazzi nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta è venuto a mancare e quel vuoto alla fine è stato colmato dall’antistato. Così la parrocchia punta sull’oratorio, sulle attività pomeridiane, sulla cultura dando l’opportunità ai ragazzi che non hanno il diploma di terza media di potersi preparare all’esame e soprattutto punta sul lavoro con una convenzione con la scuola orafa per poter insegnare un mestiere. «Questo era un borgo di pescatori – spiega Padre Giuseppe – ma il sacrificio di quegli uomini si è perso. Dopo è venuto il contrabbando di sigarette e poi le sostanze stupefacenti. Ma quell’ebbrezza della vita bella la concede Gesù, è lui la vera sostanza stupefacente che consente di essere un uomo libero capace di fare grandi cose».
Gli occhi del parroco alla guida della chiesa di Santa Lucia adesso sono aperti. Alza lo sguardo verso le finestre dei palazzi nel vicolo. Domani sa che vedrà i bambini in oratorio.
Don Giuseppe si rivolge soprattutto ai più giovani che sono stati arrestati e pensa ai momenti in cui proprio quei giovani hanno condiviso con la parrocchia. Campi estivi, catechesi e altre attività. Ma la società poi ha reso vano quel lavoro. Colpa della crisi. Il lavoro che avrebbe dovuto indirizzare i ragazzi nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta è venuto a mancare e quel vuoto alla fine è stato colmato dall’antistato. Così la parrocchia punta sull’oratorio, sulle attività pomeridiane, sulla cultura dando l’opportunità ai ragazzi che non hanno il diploma di terza media di potersi preparare all’esame e soprattutto punta sul lavoro con una convenzione con la scuola orafa per poter insegnare un mestiere.
«Questo era un borgo di pescatori – spiega Padre Giuseppe – ma il sacrificio di quegli uomini si è perso. Dopo è venuto il contrabbando di sigarette e poi le sostanze stupefacenti. Ma quell’ebbrezza della vita bella la concede Gesù, è lui la vera sostanza stupefacente che consente di essere un uomo libero capace di fare grandi cose».
Gli occhi del parroco alla guida della chiesa di Santa Lucia adesso sono aperti. Alza lo sguardo verso le finestre dei palazzi nel vicolo. Domani sa che vedrà i bambini in oratorio.
Fonte www.famigliacristiana.it/Maria Elefante
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