«Ti vogliamo bene Ivan»: questo lo striscione esposto davanti alla chiesa di Maria Santissima del Buon Rimedio nel Rione Don Guanella, dove ieri si sono svolti i funerali del 20enne più conosciuto di Scampia. Ivan Grimaldi, tetraplegico in seguito a un incidente, viaggiava a bordo di una sedia a rotelle elettrica in pochi metri quadrati di abitazione tra degrado e barriere architettoniche nella Vela Gialla. Sulla sua morte, sopraggiunta dopo oltre un mese di ricovero all’ospedale Cardarelli, è ora aperta un’indagine della Procura, scattata dopo la denuncia alla polizia da parte dei familiari che hanno sottolineato alcune mancanze nell’assistenza sanitaria, a cominciare dalla postazione in barella di un paziente paralizzato e con piaghe. «Vogliamo giustizia, non si può assistere un paziente in un reparto che è un girone infernale», le parole di Anna Mucci, madre del giovane che ieri ha fatto riferimento al padiglione di Medicina d’urgenza dove Ivan è morto. Il tema delle responsabilità nei confronti di una vita fatta di diritti negati è stato al centro della predica di padre Alessandro, che ha invitato «a riflettere chi fa politica e dovrebbe occuparsi di tutelare il bene comune e i diritti dei più deboli».
Al fianco di Antonio e Anna, genitori di Ivan e dei suoi fratelli Gaetano, Franco e Antonella si sono stretti anche Carmine Piscopo, assessore comunale all’Urbanistica in rappresentanza del sindaco, i consiglieri comunali Arnaldo Maurino e Teresa Ginetta Caiazzo, Angelo Pisani, presidente della Municipalità che con apposita delibera si è occupata dei funerali del ragazzo, il consigliere municipale Domenico Di Rienzo, i rappresentanti del Comitato Le Vele, Vittorio Passeggio, Lorenzo Liparulo e Omero Benfenati, Chiara Ciccarelli del Centro Territoriale Mammut, Mimmo Lo Presto dell’Unione Inquilini, Patrizia Bevar volontaria che da anni seguiva il giovane.
Redazione Papaboys (Fonte www.ilmattino.it/Melina Chiapparino)