Nasce il Servizio per la tutela dei minori nella Chiesa della Cei; un nuovo e fondamentale servizio della Chiesa.
Oggi nasce il Servizio nazionale della Conferenza episcopale italiana per la tutela dei minori. Il cardinale Gualtiero Bassetti dal 21 al 24 febbraio parteciperà al vertice sugli abusi convocato in Vaticano dal Papa. Saranno presenti i presidenti di tutti gli episcopati nazionali. In quella occasione incontrerà alcune vittime, a inizio dello stesso mese, come richiesto dalla Santa Sede. Il Consiglio permanente della Cei tornerà ad avere un incontro nel mese di marzo. All’assemblea di maggio infine la Cei adotterà le nuove linee guida per la prevenzione della pedofilia.
Il consiglio permanente, che si è riunito da lunedì a oggi nella sua sessione invernale, «ha approvato il regolamento del Servizio nazionale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nella Chiesa», ha annunciato il nuovo segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo, nella sua prima conferenza stampa.
QUI IL COMUNICATO FINALE UFFICIALE: www.avvenire.it
Alla guida l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni
Il servizio è guidato dall’arcivescovo di Ravenna Lorenzo Ghizzoni, attuale presidente della Commissione tutela minori della Cei. La commissione si riunisce già oggi pomeriggio «per inserire gli adattamenti suggeriti dai vescovi» nel corso di queste giornate al regolamento che «verrà pubblicato a breve». Una «tappa importante» che si inserisce in un percorso che avrà un culmine quando a maggio l’assemblea approverà le linee-guida che rivisitano la prima versione approvata negli anni scorsi su richiesta della Santa Sede. Prima di allora, ha sottolineato il vescovo, il cardinal Bassetti parteciperà al vertice col Papa a febbraio «dove potrà portare il suo contributo e accrescere la propria esperienza».
Quanto all’incontro con le vittime che proprio in vista di febbraio il Vaticano ha sollecitato con i presidenti di tutte le Conferenze episcopali del mondo, l’arcivescovo di Perugia incontrerà alcuni sopravvissuti «a inizio febbraio», ha preannunciato il portavoce Cei, monsignor Ivan Maffeis, che ha poi spiegato che inizialmente era stato ipotizzato che il consiglio permanente di questi giorni ascoltasse a sua volta un gruppo di vittime, ma «si è preferito rimandare sapendo che questi incontri avrebbero avuto un impatto sui tempi che paradossalmente avrebbe potuto andare a danno del regolamento da approvare, che invece ha dato gambe alla nuova struttura del Servizio nazionale, accumulando ulteriore ritardo rispetto ad un tema sul quale già ci sentiamo un po’ colpevoli». Il «parlamentino» della Cei incontrerà dunque alcune vittime nella prossima riunione prevista a marzo.
I membri hanno esperienza con le vittime
I membri della commissione Ghizzoni, ha sottolineato ancora monsignor Maffeis, hanno esperienza con le vittime. Trasferiranno le loro conoscenze nel lavoro di questa struttura nata nei mesi scorsi. Tra i membri dell’organismo, hanno sottolineato oggi gli esponenti Cei, Anna Deodato, padre Amedeo Cencini, don Gottffied Ugoini della diocesi di Bolzano – una delle più avanzate in Italia sul tema degli abusi – e padre Federico Lombardi. Quest’ultimo ex portavoce vaticano proprio oggi incaricato dal Papa di moderare il dibattito nelle sessioni plenarie del vertice di febbraio.
Finalità del Servizio nazionale
Finalità del Servizio nazionale, spiega una nota della Cei, «è l’offerta di un supporto in questo ambito alla Conferenza episcopale italiana, alle Chiese particolari, agli Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica, alle associazioni e alle aggregazioni ecclesiali».
Ai Vescovi «sono state presentate anche le indicazioni per la costituzione dei Servizi regionali e inter-diocesani. L’obiettivo di tali Servizi, in sinergia con il Servizio Nazionale (Sntm), è quello di contribuire a diffondere in modo concreto una cultura della prevenzione. Inoltre, fornire strumenti di formazione e informazione e protocolli procedurali aggiornati. Di non meno rilievo è il fatto che accanto ad un livello nazionale e un livello inter-diocesano, possa esserci sempre, a livello locale, un referente diocesano di supporto al vescovo».
Identificare casi di occultamento
Russo si è limitato a dire, in risposta alle domande dei giornalisti, che «non siamo in grado di dare numeri» sul numero di vittime di sacerdoti o religiosi pedofili in Italia nel corso degli anni, «ma la struttura che stiamo creando permetterà di avere informazioni più precise» e, quanto alla strada di una istruttoria sul passato intrapresa da altri episcopati nazionali «il fatto di costituire un Servizio nazionale ci metterà in condizione di identificare casi di occultamento».
Nel corso del consiglio permanente, ha voluto sottolineare il nuovo segretario della Cei a inizio conferenza stampa, è giunta la «bella notizia» che il Governo ha deciso di «tornare indietro» rispetto alla iniziale decisione di una maggiore tassazione sulle realtà del non profit, esprimendo «soddisfazione» per una scelta che «mette in evidenza quanto di bene si fa nel nostro paese per le persone più indigenti».
L’importanza dell’impegno dei cristiani in politica
A chi domandava se la riunione di questi giorni abbia affrontato, sulla scia dell’introduzione del cardinale Bassetti, il tema delle controverse politiche del Governo in materia di immigrazione, «non si può ricondurre il problema della non sicurezza ai migranti, è sbagliato», ha detto Russo. Il consiglio episcopale permanente ha evidenziato che «bisogna superare i luoghi comuni, le risposte frettolose e i richiami gridati», ha detto il vescovo sottolineando che «la Chiesa ascolta il grido dei migranti».
Russo è tornato a ribadire «l’importanza dell’impegno dei cristiani in politica». Senza entrare nei dettagli specifici di questo appello più volte avanzato in questi giorni da diversi esponenti della Chiesa italiana.
Voce alla domanda di vita che sale dalla gente
L’analisi dei Vescovi «ha dato voce alla domanda di vita che sale dalla gente. Domanda di opportunità per i giovani, di lavoro, di accesso ai servizi e alle cure sanitarie, di qualità ambientale. Ancora, è domanda di superamento delle condizioni di sofferenza, legate all’usura, alla sopraffazione mafiosa, alla dipendenza dal gioco e da Internet». Anche le prossime elezione europee, si legge nel comunicato finale del consiglio permanente, «sono viste come un’opportunità per favorire una partecipazione consapevole e responsabile». Un accenno è stato fatto nel corso della discussione all’invito «a dare orientamenti sui padrini della Confermazione e del Battesimo».
L’educazione
In tema di educazione, i Vescovi hanno condiviso la proposta di un percorso che prepari un evento a carattere nazionale. Quest’ultimo dedicato al tema Educare ancora, da tenersi dal 19 al 21 marzo 2020. Il consiglio permanente, ancora, ha affrontato «alcune questioni relative agli Istituti diocesani per il sostentamento del clero. Nello specifico, è stata condivisa l’adozione e la messa in atto di nuovi principi contabili. Nella linea di una trasparenza sempre maggiore nella redazione dei bilanci». In risposta alla richiesta della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi, il Consiglio Permanente ha approvato la proposta di tre temi. Concernenti l’argomento su cui impostare la prossima assemblea generale ordinaria (2021): «Il Vangelo sociale: giustizia, lavoro ed ecologia integrale»; «Il ministero ordinato: formazione per nuove modalità di presenza e cura pastorale»; «Collegialità e sinodalità».
Fonte www.lastampa.it/Iacopo Scaramuzzi