Verso la metà del Settecento questo repertorio si diffonde in ogni regione italiana diventando protagonista di tanti rituali del ciclo dell’Avvento. I canti della Chiarastella, come questo genere musicale viene definito in alcune aree dell’arco alpino, hanno diverse caratteristiche: alcuni hanno funzioni narrative e descrivono varie episodi tratti dai racconti evangelici o dalle vite dei santi, altri sono canti di questua augurali come le novene degli zampognari di fronte ai presepi, altri ancora sono canti infantili come filastrocche, ninnananne e canti enumerativi.
A partire dalla metà dell’Ottocento molti demologi raccolgono e pubblicano questi canti nelle varie antologie di poesia popolare allora assai in uso. Pur prive di trascrizioni musicali specifiche, queste “poesie” costituiscono oggi una fonte essenziale per la riscoperta di un repertorio ancora largamente praticato in tante comunità della Penisola, in particolare in quelle aree periferiche dove la cultura contadina rappresenta ancora un segno connotativo. Contagiati dallo stupore e dalla gioia che questi canti continuano ancora a raccontarci, dal 2008 abbiamo cominciato a proporre ogni anno al Parco della Musica di Roma, in occasione del Festival Natale in Auditorium, La Chiarastella, un grande concerto-spettacolo dedicato ai canti sacri popolari della tradizione del Natale. Nelle giornate del 5 e 6 gennaio l’Orchestra Popolare Italiana, (un organico unico nel suo genere composto da strumenti tipici della tradizione popolare italiana residente all’interno del Parco della Musica) offre alle migliaia di spettatori che affollano le sale dell’Auditorium un ricco programma di canti eseguiti in vari dialetti regionali e lingue di minoranza etnolinguistiche. Da nove anni, è una grande emozione dare vita a un grande programma di canti, storie e racconti che rinnovano la gioia e lo stupore per il mistero dell’Incarnazione. Un’emozione che tocca i tanti protagonisti della Chiarastella, siano essi cantanti, strumentisti, coristi o anche solo pubblico partecipante. È così, alla fine di ogni spettacolo, il nostro grande concerto a Gesù Bambino diventa un momento di grande festa popolare, un’occasione speciale di ricerca umana e spirituale.
Per contagiare con la nostra gioia il pubblico dei lettori di “Avvenire”, da oggi 8 dicembre, Festa dell’Immacolata, e sino al 10 gennaio, pubblicheremo ogni giorno sulle pagine di questo giornale alcuni canti della Chiarastella raccolti ed elaborati in questi anni. Di ogni canto vi presenteremo il testo originale in dialetto, con l’eventuale traduzione, e alcune notizie critiche che vi aiuteranno a comprenderne la bellezza che da sempre ha riempito il cuore di grandi e bambini.
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