Categorie: Italiae et Ecclesia

Naufragio al largo della Libia: morti 9 migranti, 144 i superstiti

Soccorso dalla Guardia Costiera un barcone capovolto a circa 80 miglia dalle coste della Libia. Nove i morti e 144 i migranti portati in salvo. Sul luogo in cui è stato individuato il barcone rovesciato, i mezzi della Guardia Costiera hanno lavorato a lungo alla ricerca di altri eventuali dispersi. Nel fine settimana sono stati soccorsi 5629. Solo domenica sono state 28 le chiamate e 22 unità soccorse, tra gommoni e barconi. 

Negli ultimi tre giorni – dal 10 al 12 aprile – sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia 5.629 migranti diretti verso l’Italia. Nella sola giornata di domenica il Centro Nazionale Soccorso della Guardia Costiera ha coordinato gli interventi di assistenza a 22 unità, gommoni e barconi fatiscenti.

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) esprime profondo dolore per l’ennesima tragedia nel Mediterraneo che ha causato la morte di almeno 9 persone, un numero ancora provvisorio e che potrebbe salire ulteriormente. L’Unhcr elogia l’impegno dimostrato dalle autorità italiane, che durante gli ultimi tre giorni hanno soccorso 5,500 migranti e rifugiati in mare, tuttavia rinnova l’appello urgente affinché il soccorso in mare venga rafforzato e diventi di gestione europea. 

I morti nel Mediterraneo dall’inizio del 2015, sottolinea l’Unhcr, sono già ben oltre 500, un numero trenta volte più alto rispetto allo stesso periodo del 2014. Questi dati, secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, dimostrano che le attuali forze in campo non sono sufficienti ad affrontare i flussi attuali e che senza adeguate operazioni di monitoraggio, ricerca e soccorso in mare è inevitabile che molte altre persone perderanno la vita nel tentativo di raggiungere la salvezza in Europa. L’Unhcr incoraggia infine ad aumentare gli sforzi per garantire alternative legali e sicure per coloro che fuggono da conflitti e persecuzioni, in modo che queste persone non siano costrette a intraprendere pericolose traversate via mare.

Il bel tempo lascia prevedere nuove partenze
Uno sbarco di circa 1200 migranti anche con bambini è previsto al porto di Palermo. Secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di migranti con bambini recuperati dalle coste libiche. Ad essere allertata dalla prefettura in queste ore sono state tutte le realtà impegnate
nella prima assistenza e accoglienza dei profughi.

Già 480 vittime
Nel primo trimestre del 2015 almeno 480 persone sono morte durante le traversate: nello stesso periodo del 2014 erano state solo 50. In tutto l’anno le vittime sono state circa 3.500.

Nuovo appello dell’Onu: l’Ue non lasci sola l’Italia
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) ha espresso profondo dolore per la nuova tragedia del mare, elogiando l’impegno dimostrato dalle autorità italiane, incoraggiando ad aumentare gli sforzi per garantire alternative legali e sicure per coloro che fuggono da conflitti e persecuzioni, in modo che queste persone non siano costrette a intraprendere pericolose traversate via mare. L’Unhcr sottolinea che i dati dimostrano che le attuali forze in campo non sono sufficienti ad affrontare i flussi attuali e che senza adeguate operazioni di monitoraggio, ricerca e soccorso in mare è inevitabile che molte altre persone perderanno la vita nel tentativo di raggiungere la salvezza in Europa. Il soccorso in mare «venga rafforzato e diventi di gestione europea».

Pd: «Istituzione di una giornata del ricordo»
Intanto a Montecitorio al primo punto dell’ordine del giorno c’è l’istituzione di una giornata del ricordo per le vittime dell’immigrazione. Il progetto, ha spiegato il deputato Pd Luigi Famiglietti, è quella di istituire la ricorrenza nella data del 3 ottobre, in ricordo del 3 ottobre 2013, quando 366 migranti morirono in un naufragio al largo di Lampedusa.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Avvenire e Corriere.it

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