La Terra Santa è pronta ad arricchirsi di una nuova meta. Un gruppo di archeologi ha scoperto quella che potrebbe essere stata la casa di Gesù. Si trova a Nazareth, ovviamente, è costruita di malta e calcare, adagiata sul fianco di una collina rocciosa. Secondo gli studiosi non è possibile determinare con certezza se si tratti davvero della dimora in cui Giuseppe e Maria hanno cresciuto il loro bambino, ma non ci sono nemmeno evidenze archeologiche che non lo possa essere (Huffington Post, 4 marzo).
CASA SCAVATA NELLA ROCCIA CALCAREA
Al suo interno gli archeologi di Reading hanno trovato diversi manufatti: pentole, un fuso, vasi di pietra calcarea. Tutto il necessario per la vita di una famiglia. L’uso del calcare, di cui è fatta anche la collina in cui è scavata la casa, fa inoltre pensare che si trattasse di ebrei, dal momento che per la cultura ebraica quella particolare roccia non può diventare impura.
SCAVI DURATI QUASI 10 ANNI
L’abitazione è un edificio in pietra antica risalente al I secolo: secondo gli studiosi sarebbe questa la casa in cui Gesù trascorse i primi anni di vita accudito dall’amore materno di Maria e quello paterno di Giuseppe. La casa è stata da poco portata alla luce, dopo lunghi scavi iniziati nel 2006 e conclusi solamente dopo quasi dieci anni di ricerca dall’archeologo Ken Dark, spinto proprio dalle numerose testimonianze susseguitesi nei secoli, che avrebbero identificato la dimora come quella di Cristo (Wake up News, 4 marzo).
UNA CHIESA PROTEGGEVA LA SACRA DIMORA
Oltre a reperti e testimonianze trovate sul campo, l’archeologo inglese ha trovato guida nel manoscritto del 670 del monaco Adamnano, De Locis Sanctis, nel quale si legge chiaramente come la casa di Gesù sorgesse vicino ad una chiesa; durante le crociate, infatti, l’abitazione fu incorporata proprio dalla chiesa soprastante, trovando quindi corrispondenza con il manoscritto di Adamnano, che ebbe lo scopo di proteggere la sacra dimora (Lettera43.it, 4 marzo).
TUTTI A PROTEZIONE DELLA “CASA DI GESU'”
Nel corso dei secoli l’abitazione, nella convinzione che si trattasse della reale casa di Gesù, è stata tutelata e conservata dalle popolazioni che si sono susseguite sul luogo; prima fu salvaguardata da bizantini e crociati e, in seguito, venne costruito il convento delle Sorelle di Nazareth.
MA L’ARCHEOLOGO FRENA
Mentre i lavori continuano, scrive ancora l’Huffington Post, l’entusiasmo della scoperta lascia spazio ai dubbi. «Questa è la vera casa di Gesù? È impossibile dirlo con certezza – ha ammesso Dark in un articolo pubblicato sulla rivista Biblical Archaeology Review – d’altra parte, non vi è alcuna buona ragione archeologica perché una tale identificazione possa essere ritenuta reale» (Dailymail.co.uk, 2 marzo).
A cura di Redazione Papaboys fonte: Aleteia
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