Nek gira la doppia boa dei 50 anni e dei 30 anni di carriera ma guarda avanti.
Il cantante, reduce da un concerto celebrativo al teatro Arcimboldi di Milano e in attesa delle date di gennaio, traccia un bilancio. “Mi spaventa più il traguardo dei 30 perché ora bisogna farne altri 30, l’insidia è mantenere l’asticella o alzarla e non è facile. Oggi è semplice arrivare al successo ma mantenerlo non lo è affatto”.
Ma Nek guarda avanti e qualche idea per alzare l’asticella già ce l’ha: “Sono passati 30 anni ma mi sento sempre un apprendista – dice – ma per il futuro sogno una colonna sonora, un album strumentale e gli stadi”.
Riproponiamo una vecchia intervista a Nek
Il cantante racconta la sua esperienza mistica: “Mi ero perso e adesso ho ritrovato la fede. Ho assistito anche a dei miracoli”
La Madonna di Medjugorje ha cambiato la vita anche a Nek. Il cantante lo ha raccontato a Gente: “Amo non sentirmi solo, ho fatto un cammino di fede con persone che svolgono volontariato e si occupano di diffondere il Vangelo, sono stato a Medjugorje e ho visto che l’opera di Dio non è solo qualcosa di scritto ma di vero.
Mio padre è morto nel 2012, un addio frutto di sofferenze durate due anni e mezzo: ho visto l’eroe della mia vita spegnersi piano piano e senza fede sarei stato deluso, affranto, invece con la fede ho mantenuto comunque la serenità. Mio padre era uno molto diretto e semplice, amava la campagna come me e una sopportazione al dolore impressionante, ha affrontato dei dolori enormi cercando di non far soffrire i figli mascherandolo. Se non è un eroe questo qui… Purtroppo nessuno è immune al dolore, ma forse è l’unico strumento che ti fa distinguere quello che è utile da quello che è futile.
Su Chi ha invece detto: “Di miracoli ne ho visti, ho assistito anche a eventi straordinari, ma se li raccontassi perderebbero il loro fascino perché racchiuderei il concetto di cristianità in un elenco di episodi sorprendenti”, conclude il cantante. (ilgiornale.it)